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Dalla-Morandi, Venditti e Daniele. Le canzoni diventano inni per il calcio

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Antonello Venditti, Pino Daniele e Lucio Dalla. E ancora Gianni Morandi, Elio, Luca Carboni e Omar Pedrini. Sono tanti i musicisti che hanno legato il loro nome a una squadra di calcio. In alcuni casi sono state le stesse tifoserie che si sono «impossessate» di un coro per rappresentare al meglio i colori del proprio club. Qualche anno fa la rivista «France Football» ha stilato la classifica degli inni più belli della storia. Il primo premio è andato a «You’ll never walk alone» del compianto Gerry Mandsen, celebre e toccante inno del Liverpool. Sul secondo gradino del podio l’inno della Roma composto da Antonello Venditti, Sergio Bardotti, Gepy e Franco Latini. «Roma non si discute, si ama» è più conosciuta semplicemente come «Roma, Roma, Roma». Nella Capitale si canta anche l’inno «Vola, Lazio, Vola». Scritto e cantato dal cantautore romano Toni Malco, risuona all’Olimpico quando l’aquila-simbolo della Lazio prende il volo durante il riscaldamento. Come accade a Roma, anche gli inni di Milano si differenziano tra le due squadre locali. Quello dei rossoneri, «Milan Milan» di Tony Renis e Massimo Guantini, non è tra quelli più conosciuti all’estero. Celebre, invece, è «Pazza Inter» dei cugini nerazzurri, sebbene la canzone non sia mai stata considerata quella ufficiale. Dal 2019 l’inno della società è «C’è solo l’Inter» di Elio e Graziano Romani. Altra dichiarazione d’amore è l’inno della Juventus: «Juve (storia di un grande amore)». Scritto da Alessandra Torre e Claudio Guidetti, dal 2007 è il quinto inno della storia bianconera. Sempre a Torino, ma sponda granata, troviamo «Ancora Toro» di Valerio Liboni. Per i tifosi, però, il vero inno è «Cuore Toro», composto nel 2005 da Gli Statuto.

E in casa Napoli? Dopo anni senza inno ufficiale, dal 2015 il Napoli l’ha trovato (oltre che nella storica «O surdato ‘nnammurato») in una delle melodie italiane più suggestive: «Napule è» di Pino Daniele. Il brano è un vero classico e nacque come ritratto della città «preso in prestito» dai tifosi dopo la scomparsa dell’autore. Anche Bologna è da sempre patria di grandi musicisti. Nel 1988 dalla collaborazione di Lucio Dalla, Gianni Morandi, Luca Carboni e Andrea Mingardi nacque «Le tue ali Bologna». «Nel biancoblu» non è l’inno ufficiale del Brescia ma è ugualmente amatissimo dai tifosi. Scritto dal chitarrista-rocker-ultras ex Timoria, Omar Pedrini, contribuisce alla causa delle rondinelle con una cavalcata pop-rock. Sonorità moderne anche per il Lecce con l’inno ufficioso «Giallurussu» dei Sud Sound System. Senza dimenticare l’inno ufficiale dei salentini «Giallorossi per sempre» di Gioy Rielli. Si va indietro nel tempo con «Canzone Viola» (Oh Fiorentina), scritta negli anni ’20 da Enzo Marcacci su arrangiamento del maestro Marco Vinicio. Già nel 1931 divenne il primo inno della squadra. Un vero cimelio d’antiquariato. La palma dell’inno più storico, però, va al Parma: allo stadio Tardini risuonano addirittura le note dell’Aida di Verdi. Chapeau.

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