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Oasis, Police e Pink Floyd, quando il rock finisce in rissa

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Soldi e successo. Ma anche nervi tesi. Anzi tesissimi. La storia del rock non è costellata solo di concerti sold out e autografi ai fan. Molto spesso diventa una lotta tra interessi economici ed ego smisurati che finiscono per farsi la guerra trasformando vecchie amicizie o legami di sangue in risse violente.

È il caso dei fratelli-coltelli Gallagher. Liam e Noel erano le anime degli Oasis. Ma i due consanguinei hanno iniziato a litigare sin da quando dividevano la cameretta a Manchester. La rottura definitiva a Parigi una decina d’anni fa quando, prima di salire sul palco del «Rock en Seine», tra i due si è scatenata una rissa nel backstage. Liam ha rotto la chitarra di Noel che se n’è andato cancellando il concerto. Due ore dopo veniva annunciato lo scioglimento degli Oasis: «Non posso lavorare con Liam un giorno di più», scrisse Noel ancora in preda all’ira. E le schermaglie sono continuate per anni: «Ho voluto bene a mia madre fino a quando ha partorito Liam».

Altro capitolo riguarda i Police di Sting e Stewart Copeland. Spesso la tensione era talmente alta che potevano arrivare a non parlarsi e non toccarsi. E quando lo facevano succedeva qualcosa di brutto come la frattura della costola del cantante prima del concerto allo Shea Stadium di New York. «Facevamo i cretini, stavamo lottando su chi dovesse leggere per primo il New York Times - raccontò Copeland - Tutti e due aggrappati a tirare il giornale per strapparlo all’altro. Lui si fece male e ovviamente mi accusò di essere un idiota».

Nel caso dei Pink Floyd, gli screzi arrivarono quasi subito alle vie legali. Tra chi poteva usare il nome della band o suonare i brani del repertorio. Dopo Barrett la band si era incanalata su un percorso autoritario, con Roger Waters leader assoluto: scriveva musiche, testi, tutto. E si prendeva ovviamente gran parte delle royalties. Una situazione che portò prima all’addio di Richard Wright e poi a quello di David Gilmour, infine a quello dello stesso Waters con conseguente ritorno dei primi due. Il tutto seguito da anni di carte bollate, schiaffi morali e frecciatine con tanto di divieto d’accesso ai concerti degli altri.

E che dire delle tensioni in casa The Who? Diversissimi per temperamento ed estrazione, Roger Daltrey e Pete Townshend furono rissosi fin quasi ad ammazzarsi. Come ha raccontato lo stesso Daltrey ricordando un episodio del ’73: Townshend gli lancia addosso una Les Paul, lui lo stende con un pugno, quello finisce a terra e sembra morto stecchito. Non hanno mai smesso di sparlare l’uno dell’altro né di litigare.

Come d’altronde hanno fatto per anni altri due pesi massimi come Axl Rose e Slash che nel ’96 ha lasciato i Guns N’ Roses scatenando una serie di litigi e battaglie legali per i diritti sul nome. «Chinese Democracy» uscì dopo anni di attesa praticamente con soli Axl e Dizzy Reed come membri originali. Il cantante andava in giro a dire che il chitarrista era un cancro che aveva estirpato e che non avrebbero mai più suonato insieme. Ma il rock è tutto e il contrario di tutto e oggi i Guns sono tornati ad accendere gli amplificatori. Come una volta. O quasi.

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