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Siamo solo noi, Vasco Rossi svela com'è nato il suo inno

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Un inno generazionale. O meglio un urlo generazionale. Una dichiarazione d’intenti e una presa di coscienza della propria diversità. Identità scomoda come tutte quelle che vanno controcorrente. Quando aveva poco meno di 30 anni, Vasco cercava di esorcizzare le proprie paure e, con esse, quelle di chi è stato giovane nella seconda metà degli anni Settanta. «Siamo solo noi» è tutto questo e molto di più. È una canzone e un album che hanno ridefinito il rock italiano creando uno spartiacque col quale tutti hanno dovuto fare i conti.

«Siamo solo noi» nasce dalla rabbia. Dalla reazione alle contestazioni sul palco e a casa. «Questa è una canzone venuta fuori dalla rabbia - conferma Vasco Rossi - Dalla sofferenza di suonare in giro davanti a venti persone che mi guardavano come fossi matto. In quel periodo avevo un manifesto molto aggressivo: c’era la mia faccia incazzatissima. Mi ci sono messo di fianco e ho cominciato a cantare “Siamo solo noi” pensando a mia madre che mi diceva: “Sei solo te che fai quelle robe lì, sei solo te». E io ho portato tutto questo a livello generazionale».

E’ nata così quella che è stata giudicata dalla rivista Rolling Stone «la canzone rock italiana del secolo». L’album originario fu pubblicato per la prima volta dall’etichetta Targa il 9 aprile 1981 e, a 40 anni esatti da quella data, Sony Music Legacy celebra il quarto disco di Vasco Rossi con la speciale edizione da collezione della serie «R>PLAY». «Siamo solo noi - R>PLAY Edition 40th» verrà pubblicato il 18 giugno ma è già disponibile in preordine online. Per l'occasione è prevista anche l’uscita di un videoclip animato inedito di «Siamo solo noi».

Nella tracklist dell’album originario anche altri cavalli di battaglia come «Incredibile romantica», «Dimentichiamoci questa città», «Voglio andare al mare», «Brava», «Ieri ho sgozzato mio figlio» (titolo all’epoca vittima di censura), «Che ironia» e «Valium». «E’ una dichiarazione di intenti: siamo solo noi, sono solo io - prosegue Vasco - Va bene, prendo atto del fatto che sono solo io, che siamo solo noi, quelli che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa...Insomma esageravamo, perché si tende sempre a esagerare, a fare un po’ di più di quelli che ci hanno preceduto. Però era anche una risposta: si, andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa. E allora? Ma abbiamo il mal di testa, noi. E ci prendiamo le nostre responsabilità: facciamo tardi, beviamo troppo, fumiamo troppo, ci svegliamo col mal di testa e...ci passerà!». Ma dopo 40 anni suonati la sbornia rock per Vasco Rossi non è ancora passata.

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