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Armi, data center, cyber e AI: Trump porta il Golfo nel futuro del mondo digitale

Roberto Arditti
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Il primo viaggio mediorientale di Donald Trump (13-16 maggio) nel suo secondo mandato, tra Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, ha sancito una svolta epocale, con accordi per oltre mille miliardi di dollari che proiettano il Golfo nel futuro digitale. A farla da padrone è stata la tecnologia, con intelligenza artificiale (AI) e data center al centro di una visione che unisce difesa, aviazione e innovazione. «Questi sono i deal più grandi della storia, un salto nel futuro», ha dichiarato Trump a Riad. Quali sono i dettagli? Come si trasformano le forze armate dei tre Paesi? E perché l’AI è la chiave di questa rivoluzione?

ARABIA SAUDITA: DIFESA E UN ECOSISTEMA AI DA 142 MILIARDI - A Riad, Trump e il principe Mohammed bin Salman hanno siglato un accordo di difesa da 142 miliardi, il più imponente mai realizzato, coinvolgendo Lockheed Martin, Boeing, Raytheon RTX, General Dynamics, Northrop Grumman e Austal USA. Lockheed Martin è in trattative per fornire caccia, ma la vendita degli F-35 resta incerta, con Washington cauta per bilanciare gli interessi regionali; in alternativa, si valutano F-16 avanzati. Raytheon RTX fornirà sistemi antimissile Patriot, essenziali contro droni e missili houthi, mentre General Dynamics contribuirà con veicoli corazzati e tecnologie di comando. Sul fronte navale, Austal Usa produrrà navi da pattugliamento costiero per 2 miliardi, e Northrop Grumman fornirà droni MQ-4 Triton per la sorveglianza marittima. Tuttavia, è l’AI a dominare: Nvidia, guidata da Jensen Huang, ha firmato un’intesa con Humain per «fabbriche di AI» da 500 megawatt e 40 miliardi, per applicazioni in difesa (analisi di droni), energia (ottimizzazione giacimenti) e sanità (diagnostica predittiva). AMD, sotto Lisa Su, investirà 10 miliardi in chip per machine learning. Google, Oracle e Salesforce, con DataVolt, impegneranno 80 miliardi in data center, con un progetto a Dammam per 10.000 rack e raffreddamento a liquido, cruciale per big data. Starlink di Elon Musk, presente al Saudi-US Investment Forum con Sam Altman (OpenAI) e Andy Jassy (Amazon), supporterà connettività satellitare per settori marittimo e aeronautico. Boeing ha ottenuto un ordine da 1,5 miliardi per 30 aerei 737 Max per AviLease. Il principe ha promesso 600 miliardi di investimenti, di cui 300 miliardi siglati, ma il calo del petrolio e Vision 2030 sollevano dubbi. Trattative future puntano su ulteriori data center e droni. Trump ha commentato: «Riad sarà il cuore digitale del Medio Oriente».

QATAR: DRONI, AVIAZIONE E UN HUB AI - In Qatar, gli accordi valgono 200-300 miliardi, con difesa e tecnologia al centro. General Atomics fornirà droni MQ-9 Reaper per 2 miliardi, per sorveglianza e operazioni, mentre Raytheon RTX ha siglato un contratto da 1 miliardo per tecnologie antidroni. Boeing guida una commessa per aerei commerciali, con Qatar Airways che valuta 160 velivoli, tra Boeing 787 e Airbus A350, per 40 miliardi. L’emiro Tamim bin Hamad Al Thani ha donato un Boeing 747-8 da 400 milioni come nuovo Air Force One, suscitando dibattiti negli Usa. L’AI è strategica: Google investirà 15 miliardi in un data center a Doha con 5.000 server per applicazioni AI in finanza e logistica, mentre Oracle impegnerà 10 miliardi per cloud computing, integrati con il 5G. Questi progetti fanno di Doha un nodo digitale globale. Trump ha elogiato l’emiro: «Un leader che vede il futuro». Trattative aperte riguardano la base di Al Udeid, con un possibile investimento di 38 miliardi per ammodernamenti e sicurezza marittima, incluse navi di Huntington Ingalls Industries.

EMIRATI ARABI: POTENZA MILITARE E LEADERSHIP DIGITALE - Negli Emirati, gli accordi toccano i 200 miliardi, con un piano decennale da 1,4 trilioni. Etihad Airways ha ordinato 28 aerei Boeing 787 e 777X con motori GE per 14,5 miliardi, mentre Emirates Global Aluminum investirà 4 miliardi in una fonderia in Oklahoma. In ambito militare, vendite per 1,4 miliardi includono elicotteri Chinook di Boeing e supporto per caccia F-16 di Lockheed Martin. Northrop Grumman fornirà droni Global Hawk per 1 miliardo, per sorveglianza avanzata. L’AI è il fulcro: Microsoft, che ha investito 1,5 miliardi in G42, guiderà un data center ad Abu Dhabi da 20 miliardi, con 1 exaflop per simulazioni militari e climatiche. G42, sotto Peng Xiao, collabora con Cerebras Systems per supercomputer AI. Larry Fink (BlackRock) e Mark Zuckerberg (Meta) hanno siglato intese per finanza e metaverso. Trattative future coinvolgono Huntington Ingalls per fregate Constellation e droni. Trump ha dichiarato: «Gli Emirati sono la Silicon Valley del Golfo».

BUDGET DA 75 MILIARDI PER LE FORZE ARMATE SAUDITE - Le forze saudite, con circa 250.000 effettivi attivi (125.000 nell’esercito, 13.500 in marina, 20.000 in aeronautica, 100.000 nella Guardia Nazionale) e un budget di 75 miliardi, sono tra le più finanziate. Senza certezza sugli F-35, Riad punta su F-16 e l’upgrade di 152 F-15 e 81 Tornado. I sistemi Patriot e le tecnologie antidroni di Raytheon RTX colmano lacune contro gli attacchi houthi, mentre i droni MQ-4 Triton e le navi di Austal USA rafforzano la sicurezza marittima. L’AI, con Nvidia e AMD, e data center per analisi in tempo reale potenzieranno intelligence e cyber-difesa, ma la dipendenza da tecnologie straniere (solo il 10% degli armamenti è locale) e limiti in addestramento, evidenti i«L’Arabia Saudita sarà una fortezza digitale».

I RUOLI DI SUPPORTO DI DOHA - La forza aerea qatariota, con 12.000 effettivi, dispone di 36 Rafale, 24 Typhoon e 12 F-15QA. I droni MQ-9 Reaper di General Atomics ampliano sorveglianza e attacco, mentre le tecnologie antidroni di Raytheon RTX proteggono infrastrutture. L’ordine di 160 velivoli commerciali ha implicazioni strategiche. I data center di Google e Oracle, con capacità AI per analisi predittive, potenzieranno la cyber-difesa. La piccola dimensione delle forze e la dipendenza da addestramento straniero limitano Doha a ruoli di supporto, ma Al Udeid e il 5G, supportati da nuovi data center, rafforzano il suo ruolo strategico.

AERONAUTICA AVANZATA PER GLI EMIRATI - Gli Emirati vantano un’aeronautica avanzata, con 80 F-16 Block 60, 55 Mirage 2000 e trattative per 50 F-35, non confermate. Gli accordi Usa, con supporto per F-16 e droni Global Hawk di Northrop Grumman, migliorano sorveglianza e precisione. I Chinook aumentano la mobilità, e le fregate Constellation in discussione segnalano ambizioni navali. Con 65.000 effettivi e 22 miliardi di budget, le forze emiratine sono ben addestrate, ma limitate numericamente. L’AI, con Microsoft e G42, e data center per simulazioni militari rivoluzioneranno la cyber-difesa. Gli Emirati si confermano una potenza regionale, attiva in Yemen e Libia.

L’AI COME SALTO NEL FUTURO - L’AI e i data center sono il cuore pulsante di questi accordi, segnando un salto verso un futuro digitale. In Arabia Saudita, Nvidia e Google creano un ecosistema per difesa (analisi droni), energia (ottimizzazione giacimenti) e sanità (diagnostica predittiva), con data center che elaborano petabyte di dati in tempo reale. In Qatar, i progetti di Oracle e Google trasformano Doha in un hub finanziario digitale, con AI per logistica e cybersecurity. Negli Emirati, G42 e Microsoft puntano a leadership globale, con supercomputer per simulazioni climatiche e militari. La carenza di competenze locali e l’alto consumo energetico (fino a 1 gigawatt per sito) sono sfide, ma il Golfo, con questi accordi, si candida a nodo cruciale della rivoluzione AI, ridefinendo il suo ruolo globale attraverso la tecnologia.

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