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Dolomiti, "andate a casa": sulla neve le scritte di protesta per l'overtourism

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Scritte a caratteri cubitali, di colore rosso, hanno sporcato lo strato di neve sotto la cabinovia che sale all’Alpe di Siusi. "Too much" (Troppo), "Tourists go home" (Turisti andate a casa): sono queste le parole spuntate sulle piste da sci delle Dolomiti. Il riferimento è all'overtourism, che sta mettendo in difficoltà decine di località. "Il limite è stato superato - ha detto Michil Costa, pioniere di ambientalismo e accoglienza ladina citato da La Repubblica — Troppa gente e troppe auto, tutto troppo costoso per vivere dove si è nati. Abbiamo esagerato e al collasso ora la comunità. Prima che sia troppo tardi, la politica deve dire stop". 

 

 

Mentre Roccaraso, la località abruzzese raggiunta da centinaia di bus nei weekend scorsi, inizia a ora a sperimentare i problemi portati delle eccessive presenze turistiche, le Dolomiti ne soffrono da anni. "Le scritte sopra Siusi — ha detto Brigitte Foppa, portavoce dei Verdi altoatesini — preoccupano perché confermano che l’onda del turismo fuori controllo ha sconvolto il nostro modo di vivere. Non si trovano case a prezzi accessibili. Strade e parcheggi scoppiano. Lo smog ci soffoca. Piste da sci, sentieri, boschi e rifugi sono presi d’assalto. Ogni cosa costa il triplo". 

 

 

 

Tra i detrattori dell'espugnazione delle località di montagna da parte dei vacanzieri, però, c'è anche chi avverte del pericolo contrario. "Le scritte nella neve — evidenzia Cristina Pallanch, sindaca di Castelrotto, Comune dove sono apparse — sono ambigue. L’80% di noi vive grazie ai turisti: durante il Covid, con piste e alberghi chiusi, la gente era nel panico". 

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