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L'Ue scopre i terroristi tra i migranti. “Espulsioni immediate”

Benedetto Antonelli
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La Commissione europea si accorge che i migranti irregolari vanno rimpatriati. Ci voleva il ritorno della minaccia terrorista di matrice islamica per far scattare l’attenzione della Ue. Il premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sono mesi che insistono su questo tasto con i rappresentanti degli Stati membri. L’impegno a rimpatriare è anche uno dei capisaldi del Patto su asilo e immigrazione che dovrebbe vedere la luce nei prossimi mesi. Ieri è intervenuta la presidente Ursula von der Leyen in un punto stampa sull’attentato di Bruxelles assieme al premier svedese Ulf Kristersson e a quello belga Alexandre De Croo: «Non esiste spazio e tolleranza zero per l’odio in Europa. Sappiamo che l’incitamento all’odio porta ad atti terribili, mettendo in pericolo la sicurezza dei nostri cittadini indipendentemente dalla loro fede, nazionalità od opinioni. Una dimensione specifica riguarda le persone che sono considerate una minaccia per la sicurezza e hanno ricevuto un ordine di rimpatrio. Attualmente può essere chiesto loro di andarsene volontariamente. Dobbiamo cambiare urgentemente questa situazione». Ecco la proposta della Commissione: «Se una persona è considerata una minaccia alla sicurezza nazionale, gli Stati membri devono avere il potere di costringerla ad andarsene - ha spiegato von der Leyen - Questo è contenuto nel nostro Patto sull’asilo e l’immigrazione che contiamo di portare al traguardo».

 

 

Mettere in pratica questi propositi non è scontato. Come dimostra il caso dei tunisini che alcuni giudici di Catania hanno fatto uscire dai Cpr non convalidando le richieste della questura. Un problema che la Lega non manca di sottolineare: «L’Europa chiede di espellere gli immigrati pericolosi. Chi avvisa alcuni giudici, a partire da quelli scesi in piazza contro Matteo Salvini?». Il riferimento è alla giudice Iolanda Apostolico che nel 2018 partecipò ad una manifestazione per far scendere i migranti trattenuti a bordo di una nave della Guardia costiera. Le parole di von der Leyen sono state apprezzate dal capodelegazione di FdI al parlamento europeo, Carlo Fidanza: «Modificare il quadro regolatorio europeo per consentire agli Stati membri di rendere effettiva l’espulsione dei migranti radicalizzati è un passo nella giusta direzione». Tornando all’attentato di Bruxelles, il caso del Abdessalem Lassouad, o Abdesslem Laswad come si faceva chiamare in precedenza, che ha ucciso due svedesi prima di venire "neutralizzato" dalla polizia belga, è emblematico. Sbarcato nel 2011 a Lampedusa ha fatto avanti e indietro tra Italia, Norvegia, Svezia e Belgio. Vistosi più volte respinta la richiesta d’asilo, nel 2016 era a un passo dall’espulsione, e quindi dal rimpatrio, ma un giudice di Bologna lo fece uscire dal Cie di Caltanissetta.

 

 

La commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson, ha sottolineato che «non basta la legislazione, gli Stati membri possono fare molto meglio» per attuare le norme relative a espulsioni e rimpatri. Le cifre attuali parlano di circa 400.000 decisioni all’anno sui rimpatri nella Ue, quest’anno ne sono stati rimpatriati circa 65.000». Il mancato allontanamento dal Belgio di Lassoued, che soggiornava in Belgio da anni, si deve alle mancate comunicazioni tra le varie autorità del Paese, che è uno Stato federale, a quanto ha spiegato via social Bernard Clerfayt, ministro del Lavoro della Regione di Bruxelles-Capitale, di cui fa parte il quartiere di Schaerbeek, a forte presenza musulmana. La presenza del terrorista era nota all’Ufficio Stranieri (Eo), ma non è mai stata comunicata al Comune. Come ulteriore misura di prevenzione, la Commissione europea propone una stretta sull’esenzione dei visti per i Paesi che favoriscono o strumentalizzano l’immigrazione irregolare oppure quelli che adottano meccanismi per la «vendita» della cittadinanza. Per quanto riguarda le espulsioni di extracomunitari pericolosi, dal 2015 l’Italia ha allontanato 712 persone, di cui 160 su disposizione del Viminale. L’ultima espulsione risale a ieri, in esecuzione di un provvedimento del prefetto di Cosenza. Si tratta di un cittadino del Gambia rimandato a Banjul con un volo charter partito da Fiumicino. Era sbarcato nel nostro Paese nel 2016. Indagini di Digos e Ros hanno fatto emergere come avesse frequentato un campo di addestramento dell’Isis in Libia.

 

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