Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Alessia Pifferi, esplode la rabbia del pm: madre scellerata, nessun problema psichiatrico

  • a
  • a
  • a

«Non ci sto ad essere preso in giro, Alessia Pifferi non ha alcun problema mentale e ha avuto un atteggiamento scellerato nei confronti della figlia». Il pm di Milano Francesco De Tommasi, rappresentante dell’accusa insieme alla collega Rosaria Stagnaro, rigetta i presupposti con cui i medici del carcere di San Vittore arrivano alla conclusione, insieme ai consulenti della difesa, che Alessia Pifferi, imputata per l’omicidio della figlia Diana, morta di stenti a soli 18 mesi, necessiti di una perizia psichiatrica per stabilire la capacità di stare nel processo in corso davanti ai giudici delle corte d’Assise e la capacità di intendere e volere al momento dei fatti. Per il pm siamo di fronte «all’assenza a oggi di basi tecnico scientifiche che giustifichino un accertamento sotto il profilo delle capacità mentali» e l’utilizzo del test di Wais non risponde alla prassi abitualmente in uso in questi casi, spiega citando il proprio consulente, il professor Marco Lagazzi. 

 

 

«Non si può non essere perplessi per l’attuazione di un test che non ha nulla a che fare con la gestione penitenziaria, ma è utile per la difesa penale, e per una intensiva rilettura del caso fatta con l’imputata di un così grave reato. L’impressione che si trae da tutto questo - si legge nella relazione del consulente depositata alle parti processuali - è che ciò renda tra l’altro ormai inutile qualsiasi esame peritale, perché valuterebbe non i vissuti della persona, ma ciò che la stessa ha riferito di avere appreso e discusso nel lavoro con le psicologhe, unitamente al suo deresponsabilizzante convincimento di essere lei stessa una bambina». L’effetto, oltre a quello di ‘manipolare’ la mente dell’imputata, è che le responsabilità «scivolano verso altri e la persona diviene non solo ‘innocente’ ma anche rivendicatrice, e la povera bambina, esattamente come nella mente della persona, resta esclusa dalla elaborazione, ancora una volta messa da parte». Conclusioni che non hanno convinto la corte che ha deciso di disporre la perizia psichiatrica (chiesta dalla difesa e a cui si era opposta anche la parte civile) per accertare «la sussistenza al momento del fatto della capacità di intendere e volere» della Pifferi oltre al «quadro di pericolosità sociale». L’incarico è stato conferito al professore Elvezio Pirfo, medico specializzato in psichiatria. 

 

 

Alla fine, come riferisce il Corriera della Sera, la perizia su Alessia Pifferi si farà lo stesso, come ha stabilito la Corte d'Assise di Milano. La 38enne è accusata di omicidio volontario aggravato della figlia Diana, trovata morta di stenti e disidratazione il 20 luglio 2022.

Dai blog