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Pensioni, meno soldi a chi vive di più? Bomba Inps disinnescata dal governo

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Meno soldi per chi ha un'aspettativa di vita alta? A parlare di "tentata rapina" sulle pensioni degli italiani è Libero che riporta un'ipotesi contenuta nell’ultima Relazione annuale dell'Inps che lega l'assegno di previdenza a censo e longevità. "Un ex lavoratore dipendente nella fascia di reddito più bassa, secondo gli studi dell’Inps, ha una speranza di vita, a partire dall’età pensionabile di 67 anni, di circa 5 anni in meno rispetto a un manager a riposo - spiega Libero - Fra gli uomini, il gruppo più longevo è quello dei pensionati delle gestioni Inpdai (dirigenti pubblici), Volo e Telefonici". Dalle premesse "statistiche", si passa alle conclusioni, e qui sorge il problema secondo la ricostruzione del quotidiano che cita le parole contenute nella relazione: "Queste differenze nella speranza di vita in base al reddito si scontrano con l’utilizzo di un coefficiente di trasformazione unico per il calcolo della pensione che risulta fortemente penalizzante per i soggetti meno abbienti il cui montante contributivo viene trasformato in una pensione più bassa di quella che otterrebbero se si tenesse conto della loro effettiva speranza di vita. Viceversa, i più abbienti ottengono pensioni più elevate di quelle che risulterebbero da tassi che tengono conto della effettiva durata media della loro vita".

 

Insomma, nella monumentale relazione dell'Inps che evidentemente risente della gestione precedente dell'istituto, si legge nell'articolo, ossia quella di Pasquale Tridico, si paventa a una "sforbiciata" della pensione per chi ha un'aspettativa di vita migliore, che tuttavia non è legata solo al lavoro svolto ma a una molteplicità di fattori. La "follia", scrive Libero, trova la ferma opposizione del governo: "I dati raccolti dall’Inps possono rappresentare una risorsa per l'elaborazione di scelte politiche e amministrative, ma non è nei compiti dell'Istituto fare proposte al legislatore", si legge in una nota ufficiale mentre il ministro del Lavoro Marina Calderone ricorda: "L’Inps fra i suoi scopi non ha quello di presentare proposte di riforme", che spettano alla politica. In ogni caso, l'ipotesi "di pensioni più basse per coloro che sono più longevi" non è" oggetto di discussione in sede politica". 

 

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