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Vannacci e la telefonata con Salvini: "Non dico nulla ma...", niente passi indietro

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Torna a parlare il generale Roberto Vannacci. Oggi il militare al centro della bufera per le affermazioni contenute nel suo libro autoprodotto, Il mondo al contrario, ha ricevuto il sostegno di Matteo Salvini con cui ha avuto una telefonata. "Non dirò nulla sul contenuto della comunicazione", dice il paracadutista al Corriere fiorentino, "ma mi ha fatto piacere sicuramente. Come fa piacere ogni volta che qualcuno mostra interesse per un servitore dello Stato e per come può sentirsi". Vannacci come giù riferito in una serie di intervista non fa passi indietro. "Non sono un mostro, non sono un orco" afferma ribadendo: "Fintanto che non offendo e non ledo la dignità di qualcuno ho diritto ad esprimere la mia opinione. Se dico che una persona non mi piace non è un'offesa".

 

Sul clamore suscitato dal suo libro dice: "Non mi ergo a paladino della maggioranza degli italiani, ma le argomentazioni che porto evidentemente trovano una certa rispondenza in quella maggioranza". Sulla perdita della guida dell'Istituto geografico militare di Firenze e un possibile provvedimento disciplinare Vannacci rivela: "Ho ricevuto comunicazione proprio oggi dell'avvio di un'inchiesta sommaria nei miei confronti, che non è un'azione disciplinare: è un'indagine per episodi di rilevante gravità, le cui considerazioni finali, eventualmente, e solo allora, potranno o non potranno portare all'avvio di un provvedimento disciplinare".

 

Nell'intervista, il generale risponde all'ammiraglio Cavo Dragone, che ha preso le distanze dal suo libro, e al ministro Guido Crosetto. "Lo Stato maggiore è arrivato secondo, io ho preso le distanze per primo, quando nella nota d'autore del libro ho spiegato che le mie erano opinioni personali e che non rappresentavano il punto di vista delle forze armate. Per questo considero le parole dello Stato maggiore pleonastiche e ridondanti", afferma confermando obbedienza alle gerarchie dell'esercito e al ministro Crosetto "al cento per cento". Insomma, Vannacci non rinuncia a combattere. 

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