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Blocco Alta velocità, identificato l'autore del blitz in galleria. “Terrorismo ed eversione”

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Attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravato dalla finalità di terrorismo ed eversione. Sono le ipotesi di reato su cui la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze ha aperto un fascicolo d'inchiesta in merito al blocco della linea Alta Velocità. Il presunto autore dell'incursione nel tunnel, è stato identificato nel tardo pomeriggio di mercoledì dalla Polizia. Il sospettato sarebbe un militante dell'area anarco-antagonista che dimorava nel centro sociale 'Corsica' di Firenze, sgomberato martedì mattina all'alba dalle Forze di Polizia. L'informativa della Digos della Questura, della Polizia Ferroviaria del Compartimento della Toscana è arrivata sul tavolo del procuratore aggiunto Luca Tescaroli poche ore dopo l'interruzione, avvenuta sulla tratta della linea dell'Alta Velocità, tra Idice e San Pellegrino, martedì dopo la segnalazione, da parte del centro di controllo, di una persona che si aggirava nella galleria. Pochi minuti dopo, dalla colonnina telefonica installata nel tunnel partiva una telefonata anonima che segnalava la presenza di una bomba. Nel procedimento si ipotizzano anche i reati di furto aggravato e danneggiamento.

 

 

Come ipotizzato dagli inquirenti e dagli investigatori, già dopo i primi riscontri, l'irruzione che ha causato lo stop di diverse ore sulla tratta della ferrovia, sembrerebbe essere collegata allo sgombero dello stabile occupato 'Corsica' in via Ponte di Mezzo a Firenze, che era stato occupato abusivamente da una frangia del movimento anarchico insurrezionalista di cui farebbe parte anche il presunto attentatore. L'indagine che ha portato al sequestro prima e allo sgombero poi dell'edificio occupato, si ricollega ad un altro fascicolo legato al sequestro dell'ex Hotel Astor, da cui sarebbe scomparsa Kataleya Mia Alvarez Chicllo detta Kata, la bimba di 5 anni di origini peruviane di cui non si hanno più notizie dal 10 giugno.

 

 

Intanto i poliziotti ipotizzano che il gesto dell'anarchico, che si è introdotto nel tunnel, vada anche ricollegato ai nove arresti, effettuati il giorno stesso dell'attacco alla galleria, di appartenenti al gruppo 'Goliardo Fiaschi' di Carrara. L'atto dimostrativo che si è verificato nella galleria ha causato pesanti ripercussioni sul traffico ferroviario provocando forti ritardi sulle partenze e sugli arrivi fino a 300 minuti dalle 19 alle prime ore della mattina seguente. Durante la notte, gli artificieri, i tecnici e gli operai delle Ferrovie addetti alle manutenzioni, hanno bonificato e controllato l'intera linea ferroviaria per verificare la presenza di eventuali ordigni o manomissioni sui sistemi elettronici nella galleria Firenzuola considerato, con i suoi 15,2 km, il secondo tunnel più lungo della tratta appenninica della Tav e che durante la sua realizzazione venne presa più volte di mira dagli attivisti del movimento No Tav.

 

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