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Febbre del Nilo, nuovo focolaio in Italia: "Area a rischio"

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È stato accertato a Foggia un nuovo caso di Febbre del Nilo. Un 41enne è stato ricoverato per aver contratto, attraverso una puntura di zanzara infetta, il virus "West Nile". Le sue condizioni sono stazionarie: "Condizioni sono stabili e in lieve miglioramento", ha detto il professore Sergio Lo Caputo, che segue la vicenda. "Il virus si trasmette solo attraverso puntura di zanzara infetta, e non è trasmissibile da uomo, anche infetto, ad altro uomo: l'unica forma di prevenzione è combattere il vettore, dunque con misure di disinfestazione ambientale", ha aggiunto. Tuttavia, il caso ha indotto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, a firmare un'ordinanza per contrastare la diffusione della malattia.

 

 

Il 41enne ha avuto un primo accesso al pronto soccorso dell'ospedale di Cerignola con febbre, malessere generale, vomito e rush cutaneo, ed è stato poi ricoverato nel reparto di malattie infettive a Foggia quando è peggiorata la sintomatologia a livello neurologico, ovvero torpore, stato confusionale e sonnolenza. "Nessuna emergenza". così la Asl di Foggia in una nota con riferimento al riscontro di positività alla West Nile confermato per l’uomo attualmente ricoverato presso il reparto di malattie infettive del Policlinico. "Sono state avviate tutte le procedure in materia di attività di sorveglianza veterinaria richiamate nell’ambito del Piano dei Controlli Regionale Pluriennale in materia di Sicurezza Alimentare, Mangimi, Sanità e Benessere Animale", ha precisato la Asl foggiana.

 

 

"Sicuramente serve nella zona una maggiore attenzione. E serve un maggior controllo sia delle zanzare che delle infezioni": a dirlo all’Adnkronos Salute è stato l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento. Intanto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, ha firmato un'ordinanza per contrastare la diffusione del West Nile virus. Il primo cittadino ha previsto che la Barsa, la società che si occupa dell'igiene pubblica, svolga "urgentemente continui trattamenti larvicidi" e che rimuova "i focolai larvali in aree pubbliche" specie su "caditoie, tombini, bocche di lupo e fontane". 

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