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Nardella riconosce il figlio di due donne. Lega all'assalto: "Usa i sentimenti delle persone"

Christian Campigli
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Una decisione che sta sollevando un vespaio di polemiche. Una posizione in netta contrapposizione con il viatico delineato dal governo di centrodestra. L'ultimo baluardo che, insieme alla bandiera dell'antifascismo militante, tiene insieme quel che resta della sinistra italiana. "Ho firmato a Palazzo Vecchio il riconoscimento del figlio di una coppia omogenitoriale, di due donne fiorentine, Alessia e Carolina. Il bambino ha tre mesi, si chiama Dario e questa cosa mi ha particolarmente emozionato”. È il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ad annunciare un passaggio burocratico che a destra viene considerato una evidente forzatura, a sinistra come un atto di buon senso. “Avevamo già provveduto al riconoscimento anni fa della sorellina. Come altri colleghi sindaci, ritengo che i bambini di una coppia di due donne, di cui una è la madre, debbano avere uno status equivalente agli altri bambini. Non si capisce perché la donna che si è unita civilmente con la madre non possa riconoscere questo bambino. Con questo gesto noi diamo a questo nucleo familiare una sua dignità e parità di diritti rispetto ad altri nuclei familiari”.

L'esponente del Partito Democratico lancia un vero e proprio attacco politico al governo di centrodestra. "Credo che il Parlamento sia colpevole di una indifferenza verso tantissimi casi di bambini che nascono nelle nostre città, figli di coppie che si sono unite secondo la legge come unioni civili e che non hanno alcun tipo di diritto parificato a tanti altri bambini. Penso che sia un bel segno con cui Firenze dà il benvenuto alla manifestazione Pride che domani porterà a Firenze, mi auguro, migliaia e migliaia di persone. Manifestazione alla quale il Comune di Firenze aderisce con una propria delegazione e col patrocinio".

Pronta la replica del capogruppo a Palazzo Vecchio della Lega, Federico Bussolin. "Assurdo sia Nardella a imporre il concetto di famiglia ai fiorentini. I bambini comunque hanno bisogno di una mamma ed un papà". Perentoria l'eurodeputata della Lega, Susanna Ceccardi. "Ho grande rispetto delle storie individuali delle persone, ma questo non significa che i sindaci possano fare delle forzature normative e riconoscere ciò che la legge non prevede. Se la legge italiana non consente a due genitori omosessuali di riconoscere i figli è innanzitutto una tutela per i bambini che non meritano di essere trattati come oggetti e merce di scambio. Trovo di cattivo gusto che il sindaco Nardella faccia campagna elettorale coi sentimenti delle persone". 
 

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