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Emanuela Orlandi, finalmente la svolta: sì alla Commissione parlamentare

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La Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori a 40 anni dai fatti si farà. Via libera all’unanimità da parte della commissione Affari costituzionali del Senato al disegno di legge che istituisce la commissione, che ora va in Aula. Una so,vta che la famigli aspettava da tempo, mentre due procure sono tornate a indagare sul caso Orlandi: quella di Roma e il Promotore di giustizia del Vaticano. 

 

"Siamo molto contenti per quanto accaduto oggi in Senato. La ricerca della verità e della giustizia appartiene a tutti gli uomini di buona volontà e oggi il Senato ha dato prova di volere chiarezza e trasparenza sulla vicenda di Emanuela. Adesso che si vada subito in aula", ha detto  l’avvocata della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, a LaPresse. Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, ha detto: "Sono contentissima, davvero. Non riesco a crederci. Evidentemente l’appello fatto oggi dai legali ai politici di farsi forza e coraggio, di andare avanti e non fermarsi, ha fatto breccia nelle loro coscienze". 

 

Sul versante politico, il senatore Alberto Balboni (FdI), presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, ha chiarito i motivi dietro ai rinvii che ci sono stati e che avevano attirato le critiche della famiglia Orlandi, in particolare di Pietro, fratello di Emanuela. "Qualcuno ci ha accusato di voler insabbiare: non volevamo insabbiare nè rinviare nulla, ma era giusto fare un approfondimento e una riflessione sulla decisione di istituire la Commissione di inchiesta perché, rispetto a quando fu votata all’umanità alla Camera dei deputati, era intervenuto un fatto nuovo e di non secondaria importanza cioè eravamo venuti a conoscenza che la procura e il promotore di giustizia Vaticano avevano deciso di riaprire le indagini", ha affermato il parlamentare parlando con Adnkronos. 

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