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Bambina scomparsa a Firenze, prende quota la pista dell'orco

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Christian Campigli
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Kataleya non si trova. E più passano i giorni, più le difficoltà investigative aumentano. In modo esponenziale. I reparti speciali dei carabinieri hanno setacciato, metro a metro, anche tombini e fogne della zona. Niente. Nel pomeriggio di ieri si era diffusa anche una voce secondo la quale la bimba peruviana di cinque anni scomparsa dieci giorni fa a Firenze sarebbe stata rapita per "errore". O meglio, per uno scambio di persone. Una teoria che, pur mantenendo aperte tutte le ipotesi sul tappeto, non convince affatto gli inquirenti.

 

 

Il padre della bimba, Romero Chicclo è stato ieri nuovamente interrogato dal pm, Christine Von Borries. Avrebbe ammesso alcuni screzi con altri occupati dell'ex hotel Astor, ma avrebbe fatto notare al magistrato che questi "litigi", come li ha definiti il peruviano, risalirebbero a circa sei mesi fa. Una vendetta covata per così tanto ed emersa in tutta la sua violenza quando Romero Chicclo è finito in carcere? Improbabile, ma non impossibile. Perché, come ricordava sir Arthur Conan Doyle, "quando hai escluso l’impossibile ciò che resta, per quanto improbabile, è la verità.” Tra gli investigatori vi è una parte convinta che il movente del rapimento del piccolo angelo sia da cercare esclusivamente tra le centotrenta persone che vivevano nella struttura occupata abusivamente e nel racket delle stanze vendute al miglior offerente. E che la famiglia sia, come ha provato ad ipotizzare il generale Garofano, consulente dei genitori, "vittima di alcuni ricatti".

 

 

Tra gli uomini in divisa sta prendendo sempre più piede anche la tesi del pedofilo. Un'ipotesi che, fino ad oggi, non ha trovato riscontri. Né in positivo né in negativo. Uno scenario che, oggi ancor di più, avrebbe una sua terribile logicità. I bambini giocavano spesso nel cortile dell'Astor. Un orco avrebbe, in modo più o meno casuale, potuto incrociare lo sguardo con quella realtà. E avrebbe, a quel punto, pianificato con estrema precisione il rapimento di Kata. La famiglia, che sta vivendo giorni terribili, chiede che non venga abbassata l'attenzione mediatica sulla propria bimba. 

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