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Kata, la madre ingerisce candeggina. La bambina non si trova: dove puntano le indagini

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La pista che prende corso è quella del rapimento, del sequestro di persona maturato nell'ambito delle tenzoni nel palazzo occupato di Firenze dove la piccola Kata vive con la madre. La bambina di origine peruviana di 5 anni, scomparsa sabato, ancora non si trova nel quartiere fiorentino di Novoli. Ieri la madre, Katherine, è stata ascoltata in Procura dai pubblici ministeri Giuseppe Ledda e Christine Von Borries, quest’ultima delegata dalla Direzione distrettuale antimafia.

 

«Non denuncio, ma riportatemi a casa la bambina», ha detto. I magistrati nel frattempo indagano per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, ipotizzando che la vicenda sia collegata al racket degli affitti dei posti letto nell’immobile occupato dove vive la famiglia. Al ritorno nell’ex hotel Astor occupato la madre è stata protagonista di un gesto autolesionistico: ha ingerito un piccolo quantitativo di candeggina e si è sentita male. È stata portata in ospedale ma ora sta bene. Anche il marito, in carcere per furto, ha accusato un malore dopo aver bevuto detersivo domenica pomeriggio.

 

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla scomparsa della piccola. Secondo quanto si apprende, inizialmente il fascicolo sarebbe stato aperto per l’ipotesi di reato di abbandono di minore e successivamente sarebbe stato cambiato in sequestro di persona. Anche se non è stato chiesto alcun riscatto, come ha spiegato il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze. "Non vi sono state richieste estorsive", ha affermato.

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