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Formula 1 Australia, Verstappen vince una gara pazza. Disastro Ferrari

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Tre bandiere rosse, due ripartenze in griglia, un arrivo in parata in regime di safety car e otto ritiri. Il caos di una pazza domenica a Melbourne non scalfisce comunque la superiorità di Max Verstappen e della Red Bull, che torna a vincere il Gp d'Australia a dodici anni dall'ultima volta - era il 2011 - al termine di una gara folle, durata complessivamente più di due ore e mezza tra lunghe attese in pit lane e ruota a ruota e incidenti in pista. Dal Far West australiano la Ferrari esce però nuovamente stordita. E con un pesantissimo zero alla casella punti, che relega Maranello come quarta forza del circus, visto che insieme all'olandese sono saliti sul podio un ritrovato Lewis Hamilton - alla guida di una pimpante Mercedes protagonista anche con George Russell, costretto al ritiro per un problema tecnico dopo esser stato al comando nelle battute iniziali della corsa - e un solido Fernando Alonso, sempre costante e ancora terzo al volante della Aston Martin.

In casa Ferrari le tensioni e le incomprensioni del sabato in qualifica si ripercuotono in gara: Charles Leclerc si ritira dopo pochi metri per un contatto al via con Lance Stroll in cui ha la peggio, rimanendo impantanato nella ghiaia simbolo di una stagione che il monegasco non riesce a far svoltare. Carlos Sainz, penalizzato dalla prima bandiera rossa che lo ha costretto a una corsa rimonta dopo l'ottimo spunto iniziale, scivola invece dal quarto al dodicesimo e ultimo posto a causa della sanzione di 5 secondi ricevuta per aver tentato di speronare Fernando Alonso in occasione dell'ultima ripartenza - quella a due giri dalla fine dopo lo stop alla gara per l'incidente a Kevin Magnussen - in cui lo spagnolo ha originato il caos che ha portato al ritiro delle due Alpine di Pierre Gasly ed Esteban Ocon e alla conseguente decisione dei commissari di fermare subito la corsa per poi farla ripartire con un ultimo giro simbolico dietro alla safety car.

"Frustrazione", è la parola utilizzata tanto dal team principal Frederic Vasseur quanto dai piloti del Cavallino Rampante a conclusione di una gara in cui la 'rossa' ha mostrato passi in avanti in termini di prestazione senza però riuscire a convertire i progressi in punti. La Ferrari tocca così il punto più basso del suo deludente inizio di stagione e approfitterà della pausa di quasi un mese della Formula 1 - che ripartirà nel weekend del 29-30 aprile con il Gp d'Azerbaigian - per fare tabula rasa e lavorare a testa bassa su una SF-23 nata male e pronta ad essere sottoposta subito a un restyling. "Sono tre weekend che va tutto storto, abbiamo pochi punti", ammette sconsolato Leclerc, mentre a Sainz non va giù la penalità subita. "Sento che ci hanno derubato - lo sfogo a caldo dello spagnolo - È stata una buona gara nel complesso, ma la penalità alla fine, che trovo molto severa e non mi può vedere d'accordo, ha vanificato tutti gli sforzi". Oltre che sulla macchina Vasseur in questo mese dovrà recuperare psicologicamente anche i suoi piloti, travolti da un inizio di stagione al di sotto delle aspettative.

Non ha di questi problemi Verstappen, che festeggia il primo trionfo a Melbourne e piazza il primo vero allungo (+15) rispetto al compagno di squadra Sergio Perez, quinto in rimonta dopo una gara in cui è riuscito ad evitare pericoli e inconvenienti. L'olandese si è lasciato sfilare al via dalle due Mercedes ("avevo da perdere più di quanto avessi da guadagnare") di George Russell, poi costretto al ritiro per un guasto al motore, e Lewis Hamilton, che non è riuscito però a contenere il ritorno del campione del mondo in carica, che ha fatto successivamente gara a sé ed è rimasto lucido in occasione della seconda ripartenza. "E' stato un po' un casino - ha sottolineato - ma siamo riusciti a sopravvivere a tutto". Neanche la folle domenica di Melbourne ha messo in discussione il dominio della Red Bull.

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