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Il Covid ormai è quasi un'influenza, lo dice anche l'Oms

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Continuano le iniziative per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, istituita formalmente il 17 marzo 2021. La data scelta è quella in cui i camion militari carichi di bare sfilarono per Bergamo. Tutti gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta. Ieri l’Oms si è detta fiduciosa che la pandemia possa stabilizzarsi fino al punto da rappresentare una minaccia simile all’influenza e di poter dichiarare la fine dell’emergenza quest’anno. «Penso che stiamo arrivando a un punto in cui possiamo guardare al  Covid-19 nello stesso modo in cui guardiamo all’influenza stagionale, credo che succederà quest’anno», ha detto il direttore delle emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan. «Una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere. Ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o sconvolgendo i nostri sistemi ospedalieri», ha aggiunto. 

Intanto l'ente  ha criticato la Cina per aver tenuto nascoste ricerche che possono legare l’origine del Covid ad animali selvatici. L’Oms ha inoltre chiesto a Pechino perché i dati non sono stati resi disponibili tre anni fa, e perché risultano attualmente persi. Lo riporta il New York Times. Prima che i dati cinesi sparissero, un team di internazionale di esperti virologi aveva cominciato ad analizzare la ricerca, da cui era emersa la possibilità che il virus potesse essere stato trasmesso da esemplari di cani procioni, un tipo di volpe asiatica molto diffuso nell’aria del primo contagio, e infettato gli umani al mercato del pesce di Wuhan. Ma la sequenza dei geni è stata rimossa dal database. «Questi dati - ha commentato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms - potevano, e dovevano, essere condivisi tre anni fa. Le prove vanno condivise immediatamente con la comunità internazionale». Secondo esperti che hanno avuto modo di vedere il report, ci sono prove che i cani procioni avrebbero diffuso il virus al mercato di Wuhan. Una biologa francese ha scoperto la sequenza genetica nel database, la settimana scorsa, e insieme al team di ricercatori aveva cominciato ad approfondire le analisi.

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