Morto Pierluigi Concutelli, da Ordine nuovo alla lotta armata: ecco chi era
È morto Pierluigi Concutelli, il terrorista nero condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Occorsio. Concutelli, che avrebbe compiuto ottanta anni a giugno, era stato tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata. Era malato da tempo: dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere, “il Comandante” aveva avuto la sospensione condizionale della pena nel 2011 per motivi di salute. Il suo nome è strettamente legato con il momento più buio e, al tempo stesso, più complicato da decifrare, quello dei mille misteri del Dopoguerra. Romano di nascita, palermitano di adozione, si iscrive alla facoltà di Agraria nel capoluogo siculo. Qui nasce la sua più grande passione: la politica. Si avvicina al movimento neofascista Fronte Nazionale, fondato da Junio Valerio Borghese e il 24 ottobre 1969 viene arrestato per la prima volta: quattordici mesi di reclusione da scontare nel carcere dell'Ucciardone.
Nel 1971 entra in contatto con Ordine Nuovo, ma non rinuncia al suo impegno nel Movimento Sociale. Tre anni più tardi, Concutelli passa al lato oscuro della forza, alla lotta armata. E diventa un terrorista nero. In concorso con altri militanti compie diverse azioni di autofinanziamento che raggiungono l'apice con il sequestro del banchiere leccese Luigi Mariano il 23 luglio 1975 e per la cui liberazione venne pagato un riscatto di 280 milioni di lire. Un anno più tardi, il 10 luglio del 1976, ucciderà il giudice Vittorio Occorsio, reo, secondo Concutelli, di aver voluto indagare sul terrorismo nero.
“Colpire Occorsio, per noi, significava colpire la Democrazia Cristiana. Consideravamo il giudice romano uno degli ingranaggi di quel meccanismo che si era messo in moto per stritolarci, per tagliare fuori dalla vita politica italiana buona parte dei neofascisti. Secondo il nostro punto di vista, Vittorio Occorsio era il braccio armato della Dc”, scriverà nel libro “Io, l'uomo nero”. Successivamente vi saranno altri omicidi, altre rapine, fino al suo arresto, nel 1977. Il 10 agosto 1982 ucciderà in carcere Carmine Palladino, luogotenente di Stefano Delle Chiaie. Palladino, che aveva dato segni di disponibilità a collaborare con i magistrati, viene strangolato con una rudimentale garrota perché accusato di essere un delatore. Concutelli trascorrerà oltre venticinque anni in carcere, senza mai rinnegare la scelta della lotta armata.