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Inchiesta Covid, lo sfogo dell'ex sottosegretaria Zampa: "Nessuno in grado". Chat imbarazzanti

Giada Oricchio
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Pandemia da Covid: cosa è successo? La Procura di Bergamo ha aperto un’indagine su fatti, ritardi e inefficienze nella gestione del virus che ha travolto il mondo. Per i pm “si potevano evitare almeno 4.000 morti”, sotto indagine ci sono, tra gli altri, l’ex premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza, l’ex coordinatore del Cts, Franco Locatelli.

Dalle carte emerge che tra il 25 febbraio e l’11 marzo l’Italia si è risvegliata con il terrore del Covid, con il Cts troppo “influenzato” dalla volontà politica e con un governo tentennane sul dichiarare la “zona rossa” nel Lodigiano per motivi politici ed economici. La Guardia di Finanza ha sequestrato migliaia di chat e quella dell’ex sottosegretaria al ministero della Salute, Sandra Zampa, descrive bene i pasticci dell’orribile 2020.

Come riporta il quotidiano “La Stampa”, in una conversazione virtuale, il 26 novembre 2020, il capo di gabinetto Goffredo Zaccardi scrive: “La pubblica amministrazione è il più grande danno all’Italia”, “I parlamentari della maggioranza sono tutti incazzati neri con il ministero. Dobbiamo rafforzare gli uffici assolutamente” risponde Zampa. A sua volta Zaccardi: “È chiaro che le direzioni, con le risorse a disposizione, poche e non eccelse, fanno quel che possono. Stiamo pagando un decennio di tagli insensati. Il Mef nega ogni miglioramento della struttura e i politici si preoccupano di comunicazione e poco altro”.

In un messaggio dell’8 aprile, il capo della direzione e programmazione, Andrea Urbani, scrive a Zampa: “Ha ragione Ricciardi. Ci sono tante cose da fare ma noi siamo totalmente destrutturati al ministero. Direzioni deboli e incompetenti e mancanza di seconde linee. L’assenza della prevenzione in questa vicenda è assordante. Io non riesco a fare tutto. Per favore datemi persone intelligenti e capaci. Scusi l’ennesimo sfogo”.

Gli investigatori annotano che solo dopo il 20 febbraio, e il primo caso a Codogno, nel Lodigiano, “è iniziato un frenetico e caotico tentativo di organizzare il sistema di risposta”. Esattamente come aveva denunciato il ricercatore dell’Oms, Francesco Zambon, in un report successivamente sparito dal sito. Sono invece datata 8 febbraio, i messaggi di una dirigente del ministero che si dice allarmata per i “milioni di asintomatici che dalla Cina fanno scalo in Germania e arrivano in Italia in treno. Abbiamo finalmente partorito una circolare dopo quattro giorni estenuanti”.

La stessa funzionaria, il 19 febbraio, domanda in chat: “Non è che i contagiati (per non dire i parenti dei morti) ci chiederanno indennizzo per epidemia colposa?”.

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