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Balneari, gestori preoccupati: “Su di noi accanimento, ci sono altre priorità”

Alessio Buzzelli
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Lo scottante tema delle concessioni balneari è sempre più al centro del dibattito politico, in Italia come in Europa. Dopo le eccezioni avanzate dal presidente Mattarella, la posizione espressa ieri dalla Commissione, non ha fatto altro che accrescere le incertezze del settore balneare, in questi giorni riunitosi a Carrara per la fiera «Balnearia 2023», in cui proprio la «questione concessioni» sarà, fatalmente, il tema caldo della kermesse. «È quantomeno curioso – ha dichiarato ad esempio Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari-Fipe Confcommercio – vedere come delle ben 83 procedure di infrazioni aperte dall’Ue contro il nostro Paese si parli sempre e solo di quella relativa alle concessioni balneari. Sul tema c’è davvero un accanimento inspiegabile». E reazioni critiche nei confronti dell’Ue sono arrivate anche da alcuni esponenti delle forze di maggioranza, intervenuti a margine del convegno «Onda d'urto, Balneari in mobilitazione», a cura di Assobalneari Confindustria e la base balneare di Donne Damare, cui hanno partecipato, tra gli altri, i vicepresidenti del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega) e Maurizio Gasparri (Forza Italia), e il deputato Riccardo Zucconi (Fdi).

 

 

Gasparri, durante il convegno, ha commentato così la posizione espressa da Bruxelles sul decreto Milleproroghe: «sul mondo balneare c'è un'ossessione maniacale dell'Ue. Che si occupino di altre priorità e che la smettano di cavillare su un argomento che non merita tutto questo accanimento. Perché stiamo parlando – ha detto Gasparri – di imprenditori strategici per il nostro turismo che vanno tutelati». «Ci sono un sacco di spiagge a disposizione per le nuove imprese, non ci sono risorse scarse, quindi chi vuol "fare" una spiaggia lo può fare - ha aggiunto Gasparri - Sono vent’anni che si litiga. Bisogna capire che le nuove imprese possono utilizzare, con le gare, le spiagge non assegnate».

 

 

Centinaio, invece, è tornato sul tema cruciale della così detta «mappatura» del demanio marittimo, necessaria per verificare l’effettiva scarsità della risorsa naturale, presupposto alla base dell’applicazione della direttiva Bolkenstein per le spiagge italiane. «In seguito alla mappatura – ha spiegato il senatore leghista –, se la risorsa non dovesse rivelarsi scarsa, si dovrà seguire quello che dice l'Europa, ovvero che la direttiva Bolkenstein va applicata solo in presenza di scarsità della risorsa. E quindi avremmo ragione noi e i Balneari dovranno uscire dalla direttiva». «Noi sappiamo che ci sono dei grossi problemi – ha aggiunto Zucconi -, ma non sono solo nostri. Le procedure di infrazione che hanno coinvolto anche Spagna e Portogallo ci consentiranno di fare fronte comune in Europa: servono proposte concrete, perché qui non si tratta di difendere solo il settore dei balneari, ma la nostra Nazione e il turismo italiano».

 

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