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Naufragio migranti, fango Ong sul governo: "Ora saranno soddisfatti"

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"Ora saranno contenti". Luca Casarini, l'ex "antagonista" diventato capomissione di Mediterranea Saving Humans, dopo il naufragio di migranti avvenuto al largo delle coste di Crotone va all'attacco del governo e del giro di vite sulle Ong. Il solito copione: il problema non è il sistema criminale  dell'immigrazione clandestina, ma le regole imposte a chi è accusato di facilitare il "lavoro" degli scafisti. Casarini mette nel mirino il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e la premier Giorgia Meloni. "Piantedosi dice ’bloccare le partenze'. Meloni dice 'vite stroncate dai trafficanti'. Ma loro sono corresponsabili. Loro bloccano i soccorsi, criminalizzano chi salva vite e non hanno nulla da proporre, né corridoi umanitari né una missione di soccorso europea, a donne, uomini e bambini. Li vogliono condannare o a morire in mare o nei lager libici. Hanno difeso i confini. Ora saranno soddisfatti", dichiara all’Adnkronos l'ex "antagonista".

 

La sua Ong in serata è tornata a lanciare pesanti accuse al governo. "Di fronte a questa ennesima tragedia, siamo nauseati dalle ipocrisie e dalla propaganda. Chiediamo, invece, con ancora più forza che siano aperti canali legali e sicuri d’ingresso in Europa, che i campi di detenzione in Turchia come in Libia siano evacuati, che l’Italia e l’Europa mettano in mare un’adeguata missione di soccorso istituzionale, che le navi della flotta civile siano messe in condizione di operare senza ostacoli e criminalizzazione", si legge in una nota di  Mediterranea Saving Humans. "Il ministro dell’Interno Piantedosi, con i cadaveri ancora distesi sulle spiagge calabresi, insiste con la campagna elettorale: bisogna ’bloccare le partenze'. Ma le uniche partenze finora bloccate dal governo sono quelle delle navi di soccorso civile", si legge, "la presidente del Consiglio Meloni parla di ’responsabilità dei trafficanti' ma il traffico illegale esiste solo perché non vi sono canali d’ingresso legali in Europa". 

 

Accuse a cui aveva risposto il ministro degli Esteri Antinio Tajani, intervenuto a ezz'ora in più, su Rai3: con il naufragio al largo di Crotone "le Ong non c’entrano niente: chi specula su questo lo fa soltanto per bieca speculazione politica", ha detto il vicepremier. "Se le Ong si mettono d’accordo o aspettano gli scafisti che portano persone, non vanno più a salvare qualcuno, lo ha detto anche Frontex. La gran parte dei migranti salvati in mare sono salvati dalla guardia costiera o dalla guardia di finanzia. Le Ong possono fare salvataggi, ne possono fare uno, se ne fanno quattro vuol dire che hanno un appuntamento", afferma Tajani. 

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