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Governo, tavoli all'aperto per tutto l'anno: proroga fino a dicembre

Damiana Verucci
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Era già nell'aria, è stata solo confermata. Il Governo è pronto a concedere altri sei mesi di tempo agli esercenti chi si sono allargati con tavoli, sedie, pedane e arredi, sotto emergenza Covid. Il provvedimento, già prorogato tre volte e in scadenza il prossimo 30 giugno, per via di un emendamento di Fratelli d'Italia al decreto Milleproroghe, slitterà a dicembre 2023. «Piccolo, quanto significativo gesto verso chi lavora, produce, e merita adeguato sostegno dallo Stato», dichiarano in una nota i senatori di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni, che hanno sottoscritto l'emendamento. Neanche a dirlo, le associazioni di categoria hanno manifestato il loro ringraziamento e il plauso alla scelta. In particolare, Fipe Confcommercio, ha dichiarato attraverso il presidente Sergio Paolantoni, «che il Governo ha compreso le necessità del settore e che ora si lavorerà insieme all'amministrazione comunale per riprogettare gli spazi pubblici con l'obiettivo di garantire il libero lavoro per le imprese ma anche la vivibilità della città a beneficio di cittadini e turisti».

 

 

Il Comune di Roma e il I Municipio, tuttavia, questo provvedimento non lo hanno preso affatto bene. Il Campidoglio ha avviato ormai da tempo un lavoro di ristesura delle norme che regolano le occupazioni di suolo pubblico perché pensare di ritornare ai tempi (e agli spazi concessi) prima del Covid è praticamente impossibile. Ma questo lavoro procede molto a rilento, la paura che aleggia negli uffici dell'assessorato è scrivere un regolamento che rischia di essere già vecchio quando le proroghe termineranno. Dalla parte del Municipio, invece, ci si chiede il motivo per cui, considerata la specificità del cuore della Capitale, come sito Unesco, il Governo non abbia pensato a concedere qualche proroga per lasciare a certi Comuni, e quindi in questo caso a Roma, la possibilità di un'autoregolamentazione.

 

 

«Bastava questo – tuona l'assessore al commercio del I Municipio Jacopo Scatà – non entriamo nel merito del provvedimento ma abbiamo chiesto e continueremo a farlo di considerare la natura di un territorio come il nostro dove migliaia di dehors e pedane che prima non c'erano stanno creando grossi problemi di mobilità e vivibilità». Sono circa 3200, ad oggi, le autorizzazioni concesse per emergenza pandemica. E seppure, assicura l'assessore, stia continuando l'opera di vigilanza e di repressione di chi abusa di queste concessioni, «non è possibile più di tanto limitare i disagi a cittadini e residenti».

 

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