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Clamoroso in Rai, Conte scippa al Pd lo storico feudo della sinistra?

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La rivoluzione in Rai ha una data di partenza, ossia il Festival di Sanremo dopo il quale cominceranno i cambiamenti radicali nel servizio pubblico a partire dall'informazione ma a anche nell'intrattenimento. A fare il punto sulla Rai ai tempi del centrodestra al governo è un retroscena di Affaritaliani secondo cui il "2023 sarà un anno cruciale per Viale Mazzini".

 

Come noto al Tg2 è arrivato Nicola Rao dopo la nomina di Gennaro Sangiuliano a ministro della Cultura. Ora "la Lega chiede spazio, ma l'amministratore delegato Fuortes starebbe lavorando per tenere buono il PD", si legge nel retroscena che individua nella direzione del Tg1 la posizione più ambita. "Monica Maggioni sta compiendo un miracolo di equilibrismo nel rispondere alla sua area di riferimento, il centrosinistra, senza scontentare i nuovi padroni di casa", si legge nell'analisi che riporta anche dei malumori dell'Usigrai per la scelta di non trasmettere le immagini dell'azione degli ambientalisti di Ultima generazione contro il palazzo del Senato.

 

Comunque vada, l'effetto domino è assicurato. Ad esempio, crescono le mire del Movimento 5 Stelle per il Tg3, storico feudo della sinistra. "Non sono pochi i vicedirettori e caporedattori che si sono mossi per sollecitare i grillini in questa direzione", soprattutto se al Tg1 resterà Maggioni. Per le direzioni di genere l'osservato speciale è Stefano Coletta, a capo dell'intrattenimento del Prime Time. E proprio in prima serata si parla di un clamoroso ritorno su Ra1 nello slot più prestigioso per Elisa Isoardi. Le indiscrezioni rilanciate da Oggi indicano nuovo programma "a breve" sulla rete ammiraglia. 

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