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Soumahoro, il sospetto della scrittrice africana sulle foto: "Cosa non torna"

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Ci sono ancora molti aspetti da chiarire sul caso Aboubakar Soumahoro e delle coop gestite dalla suocera su cui indaga la procura di Latina. A Non è l'Arena, su La7, offre un punto di vista diverso la scrittrice africana Geneviene Makaping, che invita a "non razzializzare" la vicenda. "A parlare della mia pelle sono sempre i bianchi, anche quando la mia pelle non c'entra. Bisogna vedere gli atti", dice la scrittrice. 

 

Nel caso è coinvolta anche la compagna di Soumahoro, Liliane Murekatete. Nei giorni scorsi tra l0'altro sono finite su siti e giornali alcune vecchie foto sexy scattate da un fotografo e rimaste nell'oblio per anni prima di rispuntare fuori.  "Si trascura molto la questione delle fotografie", afferma Makaping che lancia un sospetto pesantissimo: "Questo tempismo delle foto sexy della signora mi sa di qualcosa di un po' bizzarro, capito? Perché escono proprio adesso, premesso che la signora può fare tutte le foto sexy che vuole?". "Il fotografo se le era dimenticate lì - le risponde Giletti - poi esce il nome e dice: guarda un po'...". 

 

Ma cosa dovrebbe fare adesso il sindacalista divenuto parlamentare con Verdi e Sinistra? "Per il bene di tutti e soprattutto di chi l'ha votato e di chi soffre nei campi, visto che lui ha portato gli stivali per fare il suo show davanti al Parlamento, l'avvocato di Soumahoro dovrebbe consigliare all'onorevole di andare a fare una dichiarazione spontanea dal magistrato, in Procura, dire quello che sa e quello che non sa", conclude la Makaping. Che rivolge contro il deputato le parole dette nel primo video sui social dopo la notizia dell'inchiesta sulle coop: "Non è accusato di niente, allora perché dice che qualcuno lo vuole morto?". 

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