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Manovra di bilancio, come cambiano le accise: "Quando aumenta il prezzo delle sigarette"

Alice Antico
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Nel 2023 le sigarette costeranno di più. La legge di bilancio dice infatti che, dal 1° gennaio 2023, la tassa indiretta sulla produzione di sigarette salirà a 36 euro ogni mille sigarette.

La bozza di manovra resa nota ieri da fonti di governo, nella sezione sulle entrate per le casse dello Stato, contiene un provvedimento che riguarda "disposizioni in materia di accisa sui tabacchi lavorati". Dunque, per fare cassa e mettere da parte 138 milioni di euro in più – secondo le stime del ministero dell'Economia – il governo Meloni ha deciso di alzare il prezzo dei pacchetti di sigarette. Questo, però, non significa che il prezzo delle sigarette aumenterà di oltre 70 centesimi al pacchetto perché le accise sono solo una parte del costo delle sigarette, che sono composte da una parte di costi fissa ed una variabile. In più, oltre alle accise e all'Iva, c'è anche da tenere conto di una quota per i tabaccai (il 10% del prezzo di vendita) e una per i fornitori di sigarette. Ad esempio, per un pacchetto da 5 euro, circa 3 euro sono di accise, 90 centesimi di Iva, 50 centesimi vanno al tabaccaio. Il resto, in questo caso 60 centesimi, va al fornitore.

Tale meccanismo è, in realtà, stabilito da una legge (che la manovra del governo Meloni vorrebbe modificare), ma a decidere il prezzo di vendita delle sigarette in base a questa legge è di volta in volta la “Agenzia dogane e monopoli”. Fino a quando l'Agenzia non si esprimerà con le nuove tabelle dei prezzi, quindi, non è possibile sapere con certezza quanto costeranno in più le sigarette. Secondo alcune stime, in seguito all'intervento sull'accisa l'aumento potrebbe essere di poco sotto i 20 centesimi a pacchetto. In merito a questo aumento, saranno coinvolti i prodotti con tabacco lavorato, quindi anche i sigari, tabacchi da fiuto e mastico, da pipa e da inalazione. Crescerà anche il tabacco riscaldato, usato in alcuni tipi di sigarette elettroniche: le sue accise sono passate dal 30% del 2021 al 35% del 2022, e andranno al 40% nel 2023. Per quanto riguarda, invece, il liquido usato nelle sigarette elettroniche, le imposte sono al 15% per quello contenente nicotina e al 10% per quello senza nicotina. Sotto questo aspetto, quindi, il prezzo non dovrebbe cambiare in modo significativo rispetto al 2022. Lo stesso vale anche per il tabacco trinciato per arrotolare le sigarette. Tale modifica colpirà circa un italiano (maggiorenne) su quattro: questo perché, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, riferiti al 2020-2021, nella fascia 18-69 anni il 25% della popolazione fuma.

 

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