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Pensioni, con quota 41 a 62 anni c'è il trattamento anticipato flessibile

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"Trattamento di pensione anticipata flessibile". È il meccanismo previdenziale previsto dalla bozza della legge di bilancio che permette la pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi. Lo prevede il regime transitorio inserito dal governo in una bozza della manovra. In via sperimentale per il 2023 - si legge nella bozza -, "gli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall'Inps, nonché alla gestione separata (...) possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 41 anni, di seguito definita 'pensione anticipata flessibile'".

 

Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2023 può essere "esercitato anche successivamente alla predetta data, ferme restando le disposizioni del presente articolo". Il trattamento di pensione anticipata "è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al momento in cui tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico ai sensi dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214".

 

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