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Ocean Viking, migranti in porto e la Francia tuona: "Fiducia rotta con l'Italia"

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La posizione italiana sui migranti agita l'Europa e lunedì sarà sul tavolo dei ministri degli Esteri Ue. Anche se la maggior parte dei paesi cerca di tenere un profilo basso e lascia alla Francia il compito di guidare l'assalto, l'Italia ha chiesto di aggiungere il tema in coda all'agenda del Consiglio Ue. Per Parigi "il governo italiano attuale non ha rispettato il Meccanismo europeo" per il quale l'Italia si era impegnata, "c'è una rottura di fiducia perché c'è stata una decisione unilaterale che mette delle vite in pericolo e che non è conforme al diritto internazionale", ha tuonato la sottosegretaria francese agli Affari europei, Laurence Boone, ricordando che "i trattati si applicano oltre la vita di un governo".

Il governo francese ha fatto attraccare la Ocean Viking facendo sbarcare gli oltre 200 migranti a bordo a Tolone, divenuto nel frattempo il porto sicuro più vicino. La Francia, pertanto, non ha fatto mancare il rispetto dell'obbligo di soccorso e accettazione delle domande di asilo - che saranno trattate in 48 ore lavorative - come è prassi e come chiedeva la Commissione europea.

Fin qui i fatti. La vicenda, irrilevante nei numeri se si considerano gli oltre 230mila attraversamenti irregolari l'anno in Europa, è servita a riaccendere i riflettori sul sistema di gestione dell'immigrazione che tutti vogliono riformare ma che vede da anni uno stallo. E anche il sistema di ricollocamento volontario dei migranti, siglato nel giugno scorso da 18 dei 27 Paesi dell'Unione, più altri tre governi extra Ue, rischia di saltare. La Francia ha ribadito che non applicherà l'accordo di accogliere circa 3.500 migranti fin tanto che il governo di Roma non rispetta i suoi obblighi e ha invitato gli altri paesi a fare lo stesso. "Molti Paesi europei hanno espresso subito la loro solidarietà alla Francia", ha scritto la segretaria di Stato francese, citando "Germania, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Romania".

La Germania si è detta pronta ad accogliere una buona parte dei migranti che erano a bordo della Ocean Viking, ma finora non ha preso una posizione netta sulla linea dell'Italia. D'altronde, a vedere i numeri, sul suolo tedesco è arrivato il triplo dei richiedenti asilo dell'Italia. Sono 154.385 i richiedenti asilo in Germania nel periodo gennaio-settembre 2022, 110.055 in Francia, contro i 48.935 in Italia. "Sono rispettivamente lo 0,186% della popolazione tedesca, lo 0,163% della popolazione francese e lo 0,083% della popolazione italiana".

A ricordarlo è l'ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling, che chiosa "L'Italia fa tanto in termini di migrazione ma non è da sola". Gli sbarchi nei paesi di primo approdo - tenuti secondo il Regolamento di Dublino a processare le domande di asilo - sono solo un corno del dilemma europeo sulla migrazione. Gli altri paesi del Centro e Nord-Europa sono da tempo preoccupati per i movimenti secondari e hanno più volte minacciato di voler sospendere la libera circolazione di Schengen. Per la Spagna il meccanismo di far sbarcare i migranti nel porto sicuro più vicino e poi trasferirli "ha funzionato bene finora", ha affermato il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares. Non solo: Madrid non ha avuto un aumento degli sbarchi recentemente perché ha "una lunga e solida collaborazione con i Paesi di origine e di transito, con il Marocco, con i Paesi dell'Africa subsahariana".

E qui si apre il capitolo dei piani d'azione richiesti dai leader a più riprese nei Consigli europei, su spinta dell'Italia, per poter aprire canali, di collaborazione anche finanziaria, con i Paesi di origine e transito. La Commissione europea è tornata a proporre la sua ricetta di una riforma complessiva che metta assieme responsabilità e solidarietà, chiedendo di approvare il Patto Ue sulla Migrazione e l'asilo proposto più di due anni fa. Nella sua dichiarazione sulla vicenda Ocean Viking ha anche annunciato di voler convocare gli Stati sulla questione ma al momento nessuna data è stata fissata. Lunedì invece l'Italia ha chiesto di trattare il tema della migrazione al Consiglio Ue Esteri, in cui il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, farà il suo esordio.

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