Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Musei, il ministro Sangiuliano prepara la rivoluzione: "Biglietti più cari"

Esplora:

Luigi Frasca
  • a
  • a
  • a

Aumentare un po' il prezzo dei biglietti dei musei italiani, oggi in molti casi troppo bassi rispetto al resto del mondo, e quei soldi reinvestirli proprio nel sistema museale. Gennaro Sangiuliano, nuovo ministro della Cultura, imbocca una strada diametralmente opposta rispetto al suo sottosegretario Vittorio Sgarbi che invece si batte per renderli gratuiti. Ma l'ex direttore del Tg2 si affretta subito a precisare che non c'è alcuno screzio, con lui «sono assolutamente d'accordo, anche io sono per la conservazione, la tutela, la salvaguardia del patrimonio proprio perché sono un conservatore. Con Sgarbi ci sono alle spalle 30 annidi amicizia, non abbiamo mai litigato, questo è un punto di partenza molto utile».

«Sui musei però - ci tiene a precisare - penso che l'Italia sia troppo generosa. Abbiamo già la prima domenica gratuita ogni mese. Il Louvre costa 17 euro, il Moma a New York che prima era gratuito oggi costa 25 dollari, la Torre Eiffel costa più della torre di Pisa che personalmente preferisco. Veder scendere il miliardario americano dal panfilo da 100 milioni di dollari, come mi capita durante l'estate in vacanza a Positano, e in limousine vederli andare a visitare Pompei, un parco archeologico unico al mondo, direi che 17,50 euro possono spenderli».

«Oggi ricaviamo dai biglietti dei musei circa 240 milioni di euro l'anno prosegue il ministro della Cultura - possiamo incrementare tantissimo se non raddoppiare le entrate e reinvestire per il mantenimento, i servizi a cittadini e turisti per moltiplicare il sistema culturale del Paese. L'Italia è la prima super potenza sulla cultura, per la fortuna della sua storia».

Una mano arriverà anche dai fondi per la cultura previsti dal Pnrr. «Questa è la nostra sfida più importante, oltre 6 miliardi. Dobbiamo assolutamente spendere con onestà, efficienza e rapidamente queste risorse. Possiamo dare un input e una spinta notevole alla ripartenza di questo settore». «In questo momento - ha proseguito - ci sono stati anche tagli, l'emergenza sono le bollette, tutti quanti ci dobbiamo fare carico di aiutare famiglie e imprese, la Cultura pagherà un piccolo prezzo ma le risorse del Pnrr ci mettono in tranquillità».

I fondi, spiega ancora il ministro della Cultura, serviranno anche per nuove assunzioni. «Il personale dei musei è al momento sottodimensionato rispetto alle piante organiche. Ma qualcosa sta già cambiando, c'è stato un concorso di 1052 unità quasi tutte assunte, altre 500 sono arrivate dalle liste di collocamento e ipotizzo nuovi concorsi da bandire e assunzioni a tempo determinato per il Pnrr». «Il mio impegno - conclude - è riportare o comunque molto incrementare la pianta organica dei musei puntando soprattutto sui giovani, che sono nativi digitali e che hanno una formazione importante dalle nostre università superiore anche ad altri Paesi».

Dai blog