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Caro energia, Davide Tabarelli (Nomisma): "Le bollette del gas scenderanno già dal prossimo mese"

Pietro De Leo
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La mattinata di ieri viene solcata dal calo del prezzo del gas, che scende fino ai 100 euro a megawatt/ora, livello più basso da giugno. A chiusura del mercato di Amsterdam, peraltro, il prezzo si attesterà sotto «quota 100», a 99, con dei minimi raggiunti durante la seduta di 93,1. Un livello di gran lunga più basso rispetto ai 350 euro toccati a fine agosto. Il Tempo ne chiede spiegazione a Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia e docente universitario.

Presidente, perché il prezzo è calato così, rispetto alle scorse settimane?
«Eravamo stupefatti per la rapidità, la deflagrazione e l'esplosione del prezzo del gas ad agosto. Allo stesso modo ora siamo sorpresi di questo calo. In mercati altamente finanziarizzati, con una tragedia in corso di carattere energetico, che vede un ammanco del 40% con una domanda rigida, è inevitabile ci siano violente oscillazioni. Queste finora sono state al rialzo, adesso sono al ribasso».

 

Cos' è che però innesca questa flessione?
«La discussione sul tetto al prezzo, che si svolgerà domani (oggi per chi legge, data in cui si tiene in Lussemburgo un consiglio dei ministri competenti ndr) di certo aiuta. Però non è la causa principale».

E qual è, allora?
«Il fatto che la domanda sta rallentando vistosamente, perché c'è una recessione in arrivo. Poi, pur essendo ottobre, fa ancora molto caldo e questo anche aiuta. Infine c'è il fatto che i mercati non guardano più con panico, contrariamente a quanto avvenuto nello scorso agosto, all'ipotesi di un razionamento. I prezzi non possono andar su all'infinito. Dunque, per tutto questo i prezzi calano. Ma va considerando che questi valori attuali, intorno ai 100 euro, sono pur sempre 5 volte la media di lungo termine».

Dunque, par di capire che molto di tutto questo è un «gioco finanziario».
«Sì. Ci saranno però degli effetti sicuramente positivi nelle prossime settimane».

 

Possiamo ipotizzare bollette più basse?
«Certo. Per il gas forse avremo delle riduzioni che probabilmente arriveranno già a dicembre su novembre. Per quanto riguarda l'elettricità, invece, avremo delle riduzioni a gennaio sui consumi del primo trimestre 2023». Mentre parliamo, le agenzie battono una dichiarazione di Verena Ross, presidente dell'Esma, autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. Afferma la necessità di un «meccanismo per la formazione ordinata dei prezzi».

 

È possibile secondo lei?
«Tutti i mercati, se si definiscono tali, devono avere dei prezzi che riflettano in maniera efficiente le transazioni sottostanti. Mi pare una maniera contorta per dire che ci sono dei problemi. Noi dobbiamo sempre tenere in conto che dietro quel che sta accadendo c'è un ammanco "fisico" spaventoso. I prezzi hanno misurato questo cataclisma, ma non è solo tacciando di speculazione i mercati che risolviamo i problemi. Servono più strutture, più combustibili diversi dal gas, più strutture per importare gas».

Dunque più rigassificatori per riconvertire il gas liquido, accelerare sulle rinnovabili?
«Esatto, il problema è tutto qui».

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