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Avellino, terrore nel carcere: i detenuti prendono in ostaggio gli agenti

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Caos nella casa circondariale di Avellino dove alcuni detenuti hanno tenuto in ostaggio agenti della Polizia Penitenziaria. I fatti risalgono a venerdì, quando nel carcere dell'irpina, stando a quanto denunciato dal Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), è scoppiato il putiferio. Intorno alle 10 di mattina, due detenuti del reparto isolamento sono riusciti a prendere in ostaggio due agenti utilizzando delle lamette per minacciarli. L'intervento repentino dei colleghi, che hanno bloccato i due uomini, ha permesso di evitare il peggio. Ma la folle giornata non si è conclusa lì. Poco dopo, sempre nello stesso reparto, è scoppiata una rissa fra i reclusi, mentre uno dei prigionieri con problemi psicologici è riuscito a salire sul tetto dell'infermeria. Momenti di tensione, placati solo dall'intervento degli agenti.

"Il carcere di Avellino è nel caos", denuncia il segretario generale del Sappe Donato Capece "sembra una polveriera pronta ad esplodere, i detenuti hanno preso il sopravvento e consistente è la carenza di organico". Quella del penitenziario irpino non è però l'unica situazione delicata delle carceri campane. Frequenti infatti sono gli episodi di violenza segnalati dai sindacati nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) o a Poggioreale (Napoli).

In quest'ultima struttura, durante una perquisizione finalizzata alle attività di controllo e verifica per contrastare l'illecita introduzione di telefonini e sostanza stupefacente all'interno dell'istituto, il personale di Polizia Penitenziaria ha rinvenuto nel Reparto Salerno, anche l'ausilio delle unità cinofile del Corpo, cocaina, hashish e cannabis e due telefoni cellulari. "Non sappiamo più in quale lingua del mondo dire che le carceri devono essere tutte schermate all'uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni nonché altrettanto necessario è prevedere uno specifico reato penale per coloro che vengono trovati in possesso di cellulari in carcere. I penitenziari sono sicuri assumendo i provvedimenti necessari per potenziare i livelli di sicurezza e nuovi Agenti di Polizia Penitenziaria", ribadisce Capece. Impietoso il giudizio del Sappe sull'attuale situazione penitenziaria: "I dati ci confermano - conclude il segretario - che le aggressioni, i ferimenti, le colluttazioni sono sintomo di una situazione allarmante, per risolvere la quale servono provvedimenti di tutela per gli Agenti e di sicurezza per le strutture carcerarie, in particolare di quelle campane".

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