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Mezz'ora in più, Landini preannuncia l'autunno caldo: 8 ottobre tutti in piazza contro l'emergenza

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La crisi in primo piano nell’intervento di Maurizio Landini a Mezz’ora in più, il talk show domenicale condotto da Lucia Annunziata su Rai3. Nella puntata del 2 ottobre il segretario della Cgil annuncia la mobilitazione in piazza: “Il nostro è un ruolo di difesa della rappresentanza del lavoro. Abbiamo messo in campo le nostre proposte e abbiamo detto, prima ancora che si sapesse l’esito delle elezioni, che sabato 8 ottobre saremmo stati in piazza, qualunque governo ci sarebbe stato. È una situazione di emergenza straordinaria quella che stiamo vivendo e c’è bisogno che, non solo l’Italia, ma anche l’Europa, ascolti il lavoro e rimetta al centro il lavoro”.

 

 

Che rapporto ci sarà tra i sindacati e il futuro governo Meloni? Landini tende la mano alla leader di Fratelli d’Italia: “Noi non abbiamo alcuna intenzione di fare un’opposizione pregiudiziale, vogliamo misurarci nel merito. Il nostro è un ruolo di difesa e rappresentanza del lavoro e naturalmente noi abbiamo messo in campo delle nostre proposte. Ci confronteremo con questo governo come è avvenuto con gli altri, tre ne sono cambiati in 5 anni, noi valuteremo nel merito quello che fa. E da un certo punto di vista - chiede Landini - il primo passo dovrà farlo il governo, che dovrà decidere se discutere preventivamente con il mondo del lavoro e con forze sociali o se pensa di decidere senza confrontarsi”. “Le elezioni - ha continuato il numero uno della Cgil - dovrebbero portarci a riflettere sull’esito del voto parlamentare, quando in un paese il 40% non va a votare, quasi 17 milioni di persone che sono di più di quelle che hanno votato la destra e anche i partiti non di destra, è un allarme democratico. Siamo di fronte a una crisi della nostra democrazia perché una parte del nostro paese, quelli che stanno peggio, non si sentono rappresentati da nessuno”.

 

 

Il sindacalista si sofferma nuovamente sulla crisi che sta travolgendo l’Italia con il caro-energia a farla da padrone oltre al boom dell’inflazione: “Noi siamo dentro una crisi energetica che sta mettendo a rischio la tenuta del nostro paese, perché hai la gente che non sa come pagare le bollette e hai tante piccole e medie imprese che rischiano di chiudere perché non reggono in questa situazione. Questi temi non li possiamo rinviare perché le bollette stanno arrivando adesso, noi abbiamo bisogno di risolverlo subito questo tema. Bisogna pensare a uno strumento che permetta di allungare, in modo molto lungo, il tempo in cui io ti posso pagare le bollette, e occorre fare un fondo dove concentrare sia gli extraprofitti sia delle risorse messe dallo Stato per affrontare questa situazione. E poi c’è bisogno di avviare finalmente un piano energetico, noi al governo Draghi - la frecciata al premier uscente - lo abbiamo chiesto ad aprile di discutere. Se oggi ci troviamo in difficoltà - sentenzia Landini - è anche perché in questi mesi ci hanno sempre detto ‘state tranquilli, non ci saranno problemi, ci metteremo d’accordo con l’Europa, stiamo vedendo di prendere il gas da un’altra parte’. Oggi siamo a un punto invece che questa cosa rischia di esplodere. Siamo in ritardo e siamo molto dipendenti dal gas perché negli anni passati gli investimenti sulle fonti rinnovabili non li abbiamo fatti”.

 

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