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Cervino, "che fine fa il rifugio". Il ghiacciaio sposta il confine tra Italia e Svizzera, caso aperto

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Luca De Lellis
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L’ennesima conseguenza del cambiamento climatico che sta affliggendo il nostro Paese: si è spostato il confine tra Italia e Svizzera. Il caldo tremendo di questi mesi estivi ha infatti causato un mutamento di posizione dei ghiacciai che avvolgono la zona di frontiera italo-svizzera. Dal 2018 è in corso una trattativa diplomatica tra le due nazioni, che fino a poco tempo fa aveva condotto a una decisione neutrale, ovvero quella di considerare la linea di confine mobile. Ora però, complice una diatriba di natura economica, lo scenario si sta facendo più intricato.

Infatti, la località turistica posizionata proprio al confine ma di appartenenza italiana, il rifugio “Guide del Cervino” situato sul ghiacciaio Theodul, si trova ora per due terzi sul suolo elvetico. Gli svizzeri hanno spiegato che “problemi simili si erano già verificati, ma non avevano mai coinvolto un edificio”, peraltro inserito all’interno di un comprensorio sciistico tra i più rinomati del mondo. Ma il gestore, valdostano, ha assicurato qualche giorno fa di aver ottenuto garanzie sul fatto che “il rifugio resterà italiano, perché – afferma l’uomo – siamo italiani”.

Ad ogni modo un patto ancora segreto sulla sovranità della zona è stato siglato a Firenze nel novembre 2021, ma il suo contenuto sarà conoscibile solo al momento dell’approvazione del governo svizzero, che pare non deciderà prima del 2023. Significative, comunque, sono state le parole rilasciate a Repubblica dall’ufficiale di frontiera svizzero Alain Wicht: “Questo è l'unico luogo in cui all'improvviso abbiamo a che fare con un edificio che conferisce un valore economico al terreno”. Ciò lascia intendere che se in altre occasioni si erano scelti adeguamenti di confine non dolorosi dal punto di vista economico, ora la situazione è più difficile perché di mezzo c’è il “Dio denaro”. Bisognerà quindi ancora pazientare un po’ prima di sapere l’esito della trattativa segreta tra Italia e Svizzera.

L’ennesima conseguenza del cambiamento climatico che sta affliggendo il nostro Paese: si è spostato il confine tra Italia e Svizzera. Il caldo tremendo di questi mesi estivi ha infatti causato un mutamento di posizione dei ghiacciai che avvolgono la zona di frontiera italo-svizzera. Dal 2018 è in corso una trattativa diplomatica tra le due nazioni, che fino a poco tempo fa aveva condotto a una decisione neutrale, ovvero quella di considerare la linea di confine mobile. Ora però, complice una diatriba di natura economica, lo scenario si sta facendo più intricato.

Infatti, la località turistica posizionata proprio al confine ma di appartenenza italiana, il rifugio “Guide del Cervino” situato sul ghiacciaio Theodul, si trova ora per due terzi sul suolo elvetico. Gli svizzeri hanno spiegato che “problemi simili si erano già verificati, ma non avevano mai coinvolto un edificio”, peraltro inserito all’interno di un comprensorio sciistico tra i più rinomati del mondo. Ma il gestore, valdostano, ha assicurato qualche giorno fa di aver ottenuto garanzie sul fatto che “il rifugio resterà italiano, perché – afferma l’uomo – siamo italiani”.

Ad ogni modo un patto ancora segreto sulla sovranità della zona è stato siglato a Firenze nel novembre 2021, ma il suo contenuto sarà conoscibile solo al momento dell’approvazione del governo svizzero, che pare non deciderà prima del 2023. Significative, comunque, sono state le parole rilasciate a Repubblica dall’ufficiale di frontiera svizzero Alain Wicht: “Questo è l'unico luogo in cui all'improvviso abbiamo a che fare con un edificio che conferisce un valore economico al terreno”. Ciò lascia intendere che se in altre occasioni si erano scelti adeguamenti di confine non dolorosi dal punto di vista economico, ora la situazione è più difficile perché di mezzo c’è il “Dio denaro”. Bisognerà quindi ancora pazientare un po’ prima di sapere l’esito della trattativa segreta tra Italia e Svizzera.

 

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