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Chiesa, Papa Francesco è stanco: “Dimissioni? Porta aperta. Potrei farmi da parte”

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Papa Francesco e le dimissioni da Pontefice: non è affatto un tabù.  Interpellato dai giornalisti sul volo di ritorno dal viaggio in Canada, il Papa, come riporta AgenSIR, ha risposto così alle domande sulle sue eventuali dimissioni, tema che torna ricorrente nelle ultime dichiarazioni del numero uno del Vaticano: “La porta è aperta, è un’opzione normale, ma fino ad oggi non ho bussato a questa porta, non ho detto andrà in questa stanza, non ho sentito di pensare a questa possibilità. Ma questo non vuol dire che dopodomani non cominci a pensare, no? Ma in questo momento sinceramente no. Sulle mie dimissioni, vorrei ringraziare per un bell’articolo che ha scritto una di voi mettendoci tutti i segnali che potevano condurre a una dimissione e tutti quelli che stanno apparendo. Questo è un bel lavoro di un giornalista che poi alla fine dà l’opinione, ma intanto va a vedere tutti i segnali, non solo le dichiarazioni, con quel linguaggio sotterraneo che però dà anche dei segnali. Saper leggere i segnali o almeno fare uno sforzo di interpretazione che può essere quella o quell’altra, questo è un bel lavoro per cui vi ringrazio tanto”.

 

 

“Non credo - ha proseguito l’erede di Benedetto XVI - che posso andare con lo stesso ritmo di prima dei viaggi. Alla mia età e con questa limitazione alle gambe devo risparmiarmi un po’ per poter servire la Chiesa. O al contrario pensare alla possibilità di farmi da parte, questo con tutta onestà, non è una catastrofe, si può cambiare Papa, non c’è problema. Anche questo viaggio è stato un po’ un test. È vero che non si possono fare viaggi in questo stato, si deve forse cambiare un po’ lo stile, diminuire, pagare i debiti dei viaggi che ancora si devono fare, risistemare… Ma sarà il Signore a dirlo. La porta è aperta, questo è vero”.

 

 

Dopo le ammissioni sul proprio futuro Jorge Bergoglio ha risposto anche ad un quesito specifico sul fatto se abbia mai pensato a quali caratteristiche vorrebbe che avesse il suo successore: “Questo è un lavoro dello Spirito Santo, sai? Io non oserei mai pensare… Lo Spirito Santo questo lo sa fare meglio me, meglio di tutti noi. Perché ispira le decisioni al Papa, sempre ispira. Perché è vivo nella Chiesa, non si può concepire la Chiesa senza lo Spirito Santo, è Colui che fa le differenze, fa anche il chiasso, pensa alla mattina di Pentecoste, e poi fa l’armonia. Lui è l’armonia. È armonia perché prima ti fa il chiasso con la differenza dei carismi. Lasciamo quindi questo lavoro allo Spirito Santo”.

 

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