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Terracina, arrestata la sindaca Roberta Tintari: "Corruzione". Il blitz dei carabinieri in Comune

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Sarebbe un sistema criminale quello messo in piedi per gestire le concessioni balneari a Terracina. Terremoto nel Comune del litorale lazionale dove dopo il blitz dei carabinieri il sindaco di Terracina Roberta Tintari, è stata arrestata per corruzione. Sono cinque le persone finite agli arresti domiciliari mentre sette sono state interdette dai pubblici uffici: raggiunti da misure cautelari, tra gli altri, anche il presidente del Consiglio Comunale, due assessori e l'ex vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi.

A loro sono contestati i reati di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l'affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d'ufficio. 

Nell'ambito dell'attività di indagine, iniziata nell’agosto dell'anno 2019, sono emersi numerosi fatti di rilievo penale connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti situati sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali. La complessa e articolata attività investigativa, svolta in un arco temporale di circa 12 mesi ha consentito di portare alla luce e documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali. Le indagini hanno interessato anche lavori e opere pubbliche; tra questi la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l'indebita percezione di fondi europei strutturali FEAMP e FLAG con conseguenti danni erariali.

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