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Trasporto aereo in tilt. Vacanze a rischio per sette milioni, caos sui rimborsi dei biglietti

Luigi Frasca
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«Da giorni il trasporto aereo si sta rivelando un vero e proprio inferno per migliaia di cittadini. 50 mila i voli cancellati nell'ultimo mese, bagagli smarriti, ritardi epocali e famiglie costrette a traversate bibliche pur di arrivare a destinazione. Proprio ora che la stagione estiva entra nel vivo mancano piloti, controllori di voli, operatori aeroportuali, e quel poco che resta sciopera. Una situazione incandescente dove a rimetterci sono solo i passeggeri». Così in una nota il presidente nazionale Udicon (Unione difesa consumatori), Denis Nesci. «In questi giorni stiamo ricevendo una valanga di richieste di rimborsi da parte dei viaggiatori che hanno subito cancellazioni o ritardi. Come Associazione che tutela i consumatori li stiamo supportando, grazie al contributo del nostro Ufficio legale, seguendo tutte le procedure per tutelare i loro sacrosanti diritti. Ma la situazione si sta facendo sempre più insostenibile.

 

 

Sui siti di alcune compagnie aeree è assente lo spazio per avviare la procedura di rimborso. Per questa ragione Enac deve assolutamente ripristinare lo strumento Adr per facilitare la risoluzione delle controversie. Molte delle compagnie interessate hanno la sede legale all'estero e se non rispondono è impossibile aprire una nuova procedura e promuovere una conciliazione. Senza questo strumento rischiano di saltare i rimborsi per migliaia di cittadini che ne hanno diritto. Tutto questo è inaccettabile», conclude Nesci. «La situazione è molto grave dice anche Ivana Jelinic, presidente di Fiavet, la federazione italiana che riunisce le imprese di viaggi e turismo - perché ritardi e cancellazioni stanno compromettendo viaggi e spostamenti a un numero elevatissimo di utenti. Le nostre agenzie sono molto preoccupate perché questo porta a un danno di carattere economico estremamente significativo e crea tensione». Il danno potenziale, puntualizza Jelinic «è milionario» se i numeri delle previsioni sono confermati «e parliamo di centinaia di migliaia di utenti che vedranno le proprie vacanze messe a rischio».

 

 

Anche l'impatto sulle agenzie di viaggi è catastrofico: «C'è un aggravio operativo che impone un maggior lavoro incredibile, e poi c'è il danno economico: riprenotare un volo dall'oggi al domani ha costi che schizzano alle stelle». Una nota positiva, tuttavia, c'è: mentre l'Europa precipita nel caos totale, in Italia la situazione appare migliore rispetto ad altri Paesi. «Intanto perché abbiamo registrato una perdita di posti di lavoro molto inferiore rispetto all'estero - sottolinea Jelinic poi perché abbiamo un sistema di tenuta del mondo del lavoro completamente diverso. I nostri dipendenti negli aeroporti sono stati inseriti in cassa integrazione e poi richiamati in forze e hanno ripreso la loro attività quasi normalmente». All'estero, invece, «non sono previste soluzioni come la cassa integrazione e sia le società aeroportuali sia le compagnie aeree hanno provveduto direttamente ai licenziamenti.

 

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