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"Licenziati livorosi". Sandra Amurri querela Selvaggia Lucarelli, c'è Marco Travaglio tra i testimoni e fuori scoppia la lite

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La lite tra giornaliste finisce in tribunale. Sandra Amurri, ospite fissa di Non è L'Arena su La7, ha denunciato la collega Selvaggia Lucarelli per un commento scritto sui social. "I licenziati livorosi, che triste categoria". Queste le parole scritte da Selvaggia Lucarelli che hanno fatto infuriare infuriare Sandra Amurri, spingendola a sporgere querela per diffamazione.

Lo scambio di battute e frecciate è finito ieri al tribunale di Fermo. Oltre all’imputata, la Lucarelli, e la parte offesa, la Amurri, c'erano due testimoni illustri: Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano e l’amministratrice delegata del giornale, Cinzia Monteverdi. Travaglio è stato citato dalla difesa mentre la Monteverdi da Amurri.

 

Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino tra le "contendenti" sarebbero volate battute ironiche ma anche parole grosse, persino in strada. La storia inizia nell’agosto 2020, quando Sandra Amurri commenta sui social un articolo a firma della Lucarelli sulla storia d’amore tra l’ex compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, e la cantautrice Paola Turci, citando anche Fiorella Mannoia: "Satira convergente da Novella 3000. Trionfo dell’eleganza! Povero il mio ex giornale".

La Lucarelli ha replicato senza mezzi termini al post: "I licenziati livorosi, che triste categoria. Peggio però sono quelli che fingono di non capire una battuta e strumentalizzano il femminismo e la solidarietà femminile per attaccare qualcuno (la Mannoia che è parecchio più intelligente di te l’ha capita senz’altro). Peggio ancora sono quelli che se ne stanno zitti finché prendono il loro stipendio in un giornale, poi quando vengono mandati via si scoprono improvvisamente coraggiosi e sputano veleno su ex colleghi. Amurri, fatti una vita".

L'altra giornalista non ci sta e controreplica: "Sappi che di ciò che hai scritto qui, essendo totalmente falso e diffamatorio, ne risponderai nelle sedi competenti, così avrò il piacere di conoscere le tue autorevoli fonti". E così è stato.

 

I giudici devono adesso appurare se Amurri è stata licenziata da Il Fatto Quotidiano o meno. Nel secondo caso sarebbe diffamatorio l’appellativo "licenziata livorosa" e dannoso tanto da far richiedere alla parte offesa 30.000 euro di risarcimento. A decidere il verdetto sarà il giudice Maura Diodato, che dovrà tenere conto delle due testimonianze.

Travaglio ha dovuto ammettere: "L’avrei voluta licenziare, ma non ho potuto". La Monteverdi alla domanda del giudice: "La Amurri è stata mai licenziata?", ha risposto in modo secco "no". Fuori dal tribunale ancora frecciatine. "Girerai le foto a Dagospia? Mi raccomando passagli un resoconto della giornata", ha commentato la Lucarelli. "Vedi sei famosa, sono venuti qui per fotografarti. Stammi bene, ma non troppo. Bye bye", la risposta di Amurri. 

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