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Amministrative 2022, oltre 200 segnalati per il caos seggi a Palermo. L'inchiesta della Procura

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Una defezione di massa quella vista a Palermo per l'election day del 12 giugno. La procura del capoluogo siciliano ha aperto un fascicolo sul caos determinato ai seggi elettorali, per l’assenza di presidenti di seggio in diverse sezioni. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, sono state delegate alla Digos dalla procura) al di là della segnalazione effettuata dall’amministrazione comunale. Tra le ipotesi di reato da accertare l’interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d’ufficio e la violazione delle legge elettorale del 1960 (con una fattispecie specifica determinata dalla concomitanza tra il voto per il referendum e quello per le amministrative che invece ricade nella normativa regionale).

 

I nominativi segnalati e su cui si concentrano le attenzioni della Procura, secondo quando si apprende, sarebbero circa 200 e comprenderebbero oltre ai 174 già nominati anche altri. Da accertare - da parte degli investigatori della Digos guidata da Giovanni Pampillonia - tra le altre cose se chi, tra i nominati, ha inviato una rinuncia e se l’amministrazione comunale abbia ricevuto le comunicazioni, in che modalità, considerando anche l’attacco hacker subito nei giorni scorsi che ha obbligato il distacco dalla Rete per l’amministrazione comunale, quindi anche per la consultazione della posta elettronica certificata.

 

Nei  120 Comuni siciliani, alla fin, ha votato il 51,3% degli aventi diritto. Il dato emerge dalla piattaforma telematica del Servizio elettorale della Regione Siciliana.  L’affluenza più alta è stata registrata a Maniace, piccolo centro della provincia di Catania, dove si è recato ai seggi l’85,47% del corpo elettorale. Fanalino di coda Acquaviva Platani, nel Nisseno, con il 19 per cento. 

 

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