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“Farsa indegna”. Massimo Cacciari esplode sulla lista dei putiniani: una barzelletta

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Massimo Cacciari è parecchio critico sul caso della lista dei presunti putiniani d’Italia, una storia nata dopo un articolo del Corriere della Sera che ha portato anche i Servizi italiani a declassificare il documento da cui sarebbe scaturita tutta la polemica. Il filosofo ed sindaco di Venezia ha commentato le polemiche dopo le dichiarazioni del sottosegretario Franco Gabrielli sulla vicenda del bollettino sulla sicurezza: “Mi piacerebbe sapere se questa farsa l'abbia commissionata il governo, se sia frutto di qualche scriteriato all'interno dei Servizi, chi l'abbia trasmessa ai giornali. È indegno, ma figuriamoci se lo sapremo mai, con tutto quello che è rimasto segreto in Italia di tutte le nostre tragedie. Quindi, non mi do certo pena se non sappiamo chi ha portato avanti e promosso questa barzelletta”. 

 

 

“Non mi stupisce nulla, tanto meno mi stupisce il fatto che alcuni settori dei Servizi in Italia facciano cose incresciose. È una cosa che se da un lato è una farsa che non ha nessuna importanza e nessun significato, dall'altro è gravissima, perché denota il clima con cui il governo e le forze politiche che lo sostengono, quasi tutte, hanno affrontato questa tragedia. Un clima culturalmente indegno. Un linguaggio perennemente emergenziale, nessuna analisi, nessuna critica o autocritica sul modo in cui l'Europa si è comportata sino ad oggi. Semplicemente immagini e propaganda”, è l'affondo del filosofo sulle polemiche per le opinioni sulla guerra tra Russia e Ucraina.

 

 

“Questo è preoccupante - aggiunge ancora Cacciari -. Non il fatto che un qualche settore dei Servizi, magari anche per iniziativa propria, si sia inventato un'indagine e qualcuno l'abbia trasmessa ad un giornale che poi l'ha pubblicata. Tutte cose incresciose, ovviamente. Ma non è questo il problema, bensì il modo in cui si sta affrontando questa tragedia. In Italia in modo particolare, assai più che in Francia, in Germania, o altrove”.

 

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