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Stop armi all'Ucraina e pace subito, italiani in pressing su Draghi. Il sondaggio di Pagnoncelli a DiMartedì

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Il premier Mario Draghi è volato negli Stati Uniti per incontrare il presidente degli Stati Uniti a cui ha chiesto impegno per la pace in Ucraina. E dagli italiani arrivano segnali sempre più precisi al governo sul nostro impegno diplomatico e sull'invio di armi a Kiev. Nando Pagnoncelli, nella puntata di martedì 10 maggio di Dimartedì su La7, ha presentato il suo consueto sondaggio e non sono mancate le sorprese. 

 

Secondo il 56 per cento degli italiani gli Usa vanno avanti a testa bassa per la loro strada e in questo contesto ritengono che Ue e Italia debbano prendere una posizione autonoma e non andare a ruota di Washington. Il 26 per cento appoggia gli americani nella "difesa della democrazia" e nell'opposizione totale al presidente russo Vladimir Putin. Ma quando e come si può avviare una trattativa per la pace? Il sondaggista afferma che il 62 per cento degli intervistati pensa che un negoziato va trovato a tutti i costi mentre un italiano su quattro pensa che prima bisogna sconfiggere militarmente la Russia. 

 

Poi c'è il tema dell'invio delle armi all'Ucraina. Sono il giusto sostegno alla resistenza del Paese guidato da Volodymyr Zelensky invaso ingiustamente o solo un modo per prolungare una guerra che porta solo morte, distruzione e crisi economica? Il 46 per cento degli italiani non ha dubbi: non è giusto che Italia, Europa e Nato continuino a inviare aiuti militari a Kiev, mentre per il 41 per cento è doveroso. Sull'alleanza atlantica e l'ingresso di Svezia e Finlandia nel patto il 44 per cento è favorevole per frenare le mire espansionistiche di Putin, il 33 è contrario. 

 

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