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L'Aria che Tira non si piega alla censura. “Hai coraggio”, il ringraziamento di Fulvio Grimaldi a Myrta Merlino

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Fulvio Grimaldi ringrazia Myrta Merlino per averlo ospitato nel corso dell’edizione del 5 maggio de L’Aria che Tira. Il programma televisivo di La7 vede anche il giornalista, accusato di essere filo-putiniano per le proprie posizioni sulla guerra tra Ucraina e Russia, tra i propri ospiti e l’ex inviato di guerra ci tiene a sottolineare il comportamento della padrona di casa: “Grazie per aver avuto il coraggio a resistere a delle pressioni che stanno diventando formidabili da parte della nostra stessa categoria. Addirittura il Copasir si è interessato a vedere se la proporzione tra le presenze ortodosse o eterodosse sia giusta e se sia il caso di impedire o ridurre la presenza di coloro che dicono delle cose diverse da quelle che sono generalmente gradite. Complimenti a te per aver accolto la mia presenza e quindi contrastato questa aria brutta che tira, corrente brutta che tira nell’aria. Credo che non sia confacentosi con una repubblica che si dice democratica. La differenza tra chi dice cose che sono generalmente accettate e sostenute e chi pone dubbi è netta, questi ultimi sono in grandissima minoranza. Sono delle restrizioni che equivalgono a delle intimidazioni che vengono fatte ai talk show come il tuo. Io faccio l’inviato da anni, forse sono il decano…”. Hai una tale esperienza… Uno può essere in accordo o in disaccordo con le tue idee, ma ti considero un signore che ne capisce” risponde la Merlino al suo ospite.

 

 

“Faccio fatica - ha proseguito Grimaldi - a dare fiducia totale a chi produce armi o fa riferimento a delle banche, sono i loro padroni e non hanno interesse a essere obiettivi. Non ci sono più editori puri, fanno altre cose. Oggi il 90% di quello che si viene a sapere nel mondo arriva da sei fonti principali alle quali gli altri si conformano allegramente. C'è una censura, che non è fatta di bastonate in testa o di carcere, ma è fatta di interessi, che non sono quelli di informare la gente con chiarezza ed equilibrio ma di indirizzarli in una certa direzione, che conviene a coloro che fanno finta di essere editori”.

 

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