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Marc Innaro, ritorno in Rai. "Il consenso a Putin mai così alto dal 2014", il corrispondente da Mosca gela lo studio

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Marc Innaro torna a parlare in Rai dopo le polemiche e il giallo della presunta censura all'inizio della guerra in Ucraina. I tempi erano diversi e le notizie che arrivavano dall'esperto corrispondente da Mosca erano lette da più parti come propaganda filo-Putin. Martedì 3 maggio ad Agorà chiedono numi al giornalista sul polso della società russa e sul suo sostegno al Cremlino. 

 

 "Il consenso per il governo in Russia aumenta ed è a livelli simili a quelli  del 2014, quando ci fu il referendium per l'annessione della Crimea". Insomma, nella Federazione il sostegno al presidente Vladimir Putin sembra ancora altissimo nonostante la guerra si prolunghi da oltre due mesi. "Siamo all'80 per cento" di gradimento, "meno tra i giovani" ma massiccio sugli ove-50 dice il capo della sede di Mosca del servizio pubblico. "Un fatto è indubbio, il consenso per Putin aumenta ma vedremo nel corso delle settimane e dei mesi. L'ho detto fin dall'inizio", afferma il giornalista, "non sarà né breve né facile", anche perché di guerra lampo si è parlato solo in Occidente, "non qui" sottolinea Innaro". 

 

I russi dicono di avere le "spalle forti"; anche per le sanzioni. Innaro sottolinea come nonostante tutto il rublo si sia rafforzato ulteriormente ed è cresciuto rispetto al tasso di cambio che c'era prima della guerra e l'inflazione corre "ma non più di tantto. Alla lunga mancheranno pezzi di ricambio, microchip, alcuni settori produttivi sono a rischio", spiega il giornalista che pone l'accento sul fatto che a parte l'Occidente "cinque miliardi di abitanti nel resto del mondo non hanno sanzionato la Russia". 

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