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Perché rischiamo bambini con otto cognomi. L'avvocato avverte il Parlamento: occhio alla legge

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Cosa succederà tra qualche generazione con il via libera della Consulta alla libera attribuzione ai nati del doppio congnome, quello del padre e della madre? Il dubbio è legittimo e tra il serio e il faceto molti hanno sollevato la questione: in caso di "accumulo" si rischia il caos anagrafico. A chiarire il tema è Gian Ettore Gassani, presidente dell'associazione degli avvocati matrimonialisti che premette: il principio stabilito dai giudici costituzionali è "giusto e importante, ma per ora non cambia nulla".

 

"Per cambiare le regole serve un intervento legislativo, che vada a modificare l'articolo 262 del Codice civile - spiega l'avvocato in una intervista allaa Stampa - In Parlamento ci sono varie proposte di legge in tal senso, depositate ma non portate avanti. Ora tutti dicono di voler velocizzare l'iter, ma non credo sarà così semplice, è una questione che si trascina da anni".

 

La "vera novità" non sta nella rimozione dell'automatismo che dà il cognome paterno al nascituro, ma "la possibilità per i genitori di decidere quale cognome dare al neonato. Anche solo quello della madre", finora non consentito dalla legge. I nodi da sciogliere sono molteplici. Ad esempio per i casi di separazione dei genitori. "Probabilmente si stabilirà che, in caso di disaccordo tra i genitori, vengano automaticamente attribuiti entrambi i cognomi. Resta da capire in quale ordine e secondo quale criterio" afferma l'esperto.

Ma si aprono gli interrogativi: deve valere per tutti i fratelli e sorelle o solo per i bambini nati dopo l'eventuale legge? "Sarebbe logico, ma non scontato" afferma Gassani. Certo, andando avanti con gli anni potremmo trovarci davanti a una potenziale moltiplicazione dei cognomi: "Una regola è necessaria per evitare di ritrovarsi in futuro bambini con quattro o otto cognomi. Si potrebbe stabilire che, quando si arriva alla generazione successiva, si debba far decadere un cognome, con l'accordo di entrambi i genitori e con la coerenza di mantenere la scelta per tutti i figli". Una via è quella in vigore in molti Paesi dell'America latina dove se ne possono tenere solo due, "uno del ramo materno e l'altro di quello paterno". Cosa sceglierà il legislatore? 

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