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Doppio cognome ai figli, "non avete capito cosa succede". Guido Crosetto e la spiegazione agli italiani

Giada Oricchio
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Doppio cognome ai figli: arriva il via libera dalla Corte Costituzionale e scatta la polemica. Una polemica che secondo Guido Crosetto non ha ragione di esistere. Uno dei padri fondatori di Fratelli d’Italia, ha scritto su Twitter: “La sintesi della posizione della Consulta, sui cognomi dei figli, è: ognuno faccia un po’ quel che più gli piace. Quindi nessun obbligo per nessuno, nessuna costrizione ma totale libertà. Non capisco di cosa lamentarsi visto che ognuno di noi potrà fare ciò che vuole”.

 

In effetti, la decisione sul principio del doppio cognome era stata anticipata dal presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, durante la cerimonia di presentazione del rapporto annuale dell’attività della Corte. I giudici hanno osservato i ripetuti richiami della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e anticipato il Parlamento stabilendo l’abolizione delle norme che prevedono l’attribuzione automatica ai figli del cognome paterno, salvo che i genitori non decidano diversamente. E qui risulta centrata la posizione di Crosetto: non c’è alcuna imposizione, ma solo l’affermazione di un principio.

Nelle prossime settimane, la Corte Costituzionale formalizzerà l’indirizzo in una sentenza e sarà il legislatore a dover normare tutti gli aspetti, innanzitutto rimuovendo quelli discriminatori, dell’attribuzione automatica del cognome paterno al nascituro, retaggio di una società patriarcale. La Corte Costituzionale ha così voluto dar corpo al principio di uguaglianza tra genitori nell’ambito di un percorso più ampio sull’affermazione della non più subalternità della donna all’interno del nucleo familiare.

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