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Dopo il Covid diabete e malattie croniche: "Il rischio aumenta del 40%". Il nuovo studio

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Giada Oricchio
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Il Covid lascia una brutta eredità del Covid: un rischio maggiore di contrarre il diabete e altre malattie croniche. “Chi ha contratto il virus ha fino al 40% in più di possibilità di sviluppare la malattia”. E’ quanto si legge in un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica "The Lancet Diabetes and Endocrinology".

Nello studio, i ricercatori hanno determinato il pericolo e gli oneri associati fino a un anno dell'incidenza del diabete nei pazienti positivi alla Sars-Cov2. Il dipartimento nazionale della Veteran Health Administration degli Stati Uniti e il Corporate Data Warehouse hanno esaminato 181.280 veterani statunitensi, positivi al Covid tra il 1 marzo 2020 e il 30 settembre 2021 e li hanno confrontati con un gruppo negativo.

Ebbene, è emerso che nella fase post-acuta da Covid-19, i positivi hanno dimostrato un carico eccessivo (13,5) e un aumento dei rischi (HR 1,4) di incidenza del diabete e il rischio è direttamente proporzionale alla gravità con cui si è contratto il virus. La probabilità diminuisce con il passare del tempo, ma resterebbe rilevante fino a un anno di distanza dall’infezione. L'incidenza era maggiore tra obesi e persone di colore di età superiore ai 65 anni con comorbidità quali ipertensione, disturbi cardiovascolari, prediabete e iperlipidemia.

La ricerca sottolinea che il diabete dovrebbe essere considerato una componente importante delle sequele post-acute di COVID-19. Il dottor Ziyad Al-Aly, direttore del Clinical Epidemiology Center, ha osservato: “Quando la pandemia sarà finita, ci lascerà in eredità malattie croniche e rischiamo di non essere preparati”. Dalla ricerca è emerso anche che il Coronavirus aumenterebbe la possibilità di sviluppare malattie renali, insufficienza cardiaca e ictus.

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