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“Cambi traduttore”. Il giornalista umilia l'ambasciatore russo per la querela: la verità sull'uccisione di Putin

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L'Ambasciatore russo Sergey Razov ha sporto querela contro la Stampa presso la Procura della Repubblica di Roma per un articolo che ritiene possa istigare a delinquere. A replicare al diplomatico di Mosca è direttamente il giornalista Domenico Quirico de La Stampa, commentando a caldo la notizia sulla querela per il suo articolo del 22 marzo dal titolo 'Se uccidere il tiranno è l'unica via d’uscita'. “Suggerirei all'ambasciatore russo di leggere una migliore traduzione del pezzo, dove io sottolineavo che l'idea ahimè abbastanza corrente che l'unico modo di risolvere il problema sia che qualche russo ammazzi Putin fosse priva di senso e immorale, e questo c'era scritto bene in evidenza, e in secondo luogo che non porterebbe a niente e anzi porterebbe ad un caos maggiore” spiega Quirico.

 

 

“Evidentemente qualcuno gliel'ha tradotto male - ci tiene a sottolineare Quirico -. Gli suggerirei di rileggerlo con attenzione e farselo tradurre bene, perché il senso è stato totalmente travisato, basta leggerlo. Nel pezzo di analisi c'è scritto che il piano di sperare che Putin venga eliminato in una congiura di palazzo è prima di tutto difficilmente realizzabile e poi un piano totalmente idiota, perché ogniqualvolta c'è stato un tirannicidio nella storia il risultato è stato di complicare le cose invece che di risolverle. Ognuno la può leggere come vuole, mi interessa in modo relativo - chiosa il cronista con una punta d’ironia -, ma si prendano un traduttore dall'italiano al russo migliore di quello che hanno”.

 

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