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Non è l'Arena dal rifugio di Odessa, Massimo Giletti: "Auto crivellate di colpi con feriti", il segnale inquietante

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Massimo Giletti è volato in Ucraina e condurrà la puntata di domenica 20 marzo di Non è l'arena da Odessa. Il giornalista ha voluto raccontare in prima persona la guerra e gli effetti dell'attacco della Russia, con uno sforzo anche personale, ricorda Enrico Mentana che ha raggiunto in collegamento Giletti durante lo Speciale di La7.

 

Giletti si trova nel centro di Odessa e interviene pochi minuti prima che inizi il coprifuoco. "Oggi c'è qualcosa di strano, abbiamo visto auto crivellate di colpi con feriti a bordo. Il fatto è insolito perché qui è ancora una zona tranquilla", dice il giornalista che parla di pulmini carichi di feriti. Il conduttore di Non è l'Arena mostra i cavalli di Frisia nelle strade della città. Mentana ha mandato in onda alcune immagini girate dal collega nella notte tra giovedì e venerdì, quando è scattato l'allarme aereo ma nessuno è uscito in strada. Giletti in questi giorni sta sperimentando la caparbietà e lo spirito della resistenza ucraina sempre o più determinata a difendere il proprio Paese: "Chi sa se anche nell'esercito russo c'è questo spirito"; si chiede. 

 

Ma se c'è il coprifuoco come andrà in onda la trasmissione? Giletti, anche per aggirare il problema dell'energia, ha individuato un rifugio della Croce rossa da dove andrà in onda Non è l'Arena. "Sono venuto qui perché credo che se vuoi parlare di guerra devi vedere" in prima persona, spiega il giornalista che annuncia che manderà in onda questa sera immagini impressionanti, che documentano il volto più drammatico sulla guerra. 

 

 

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