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Covid, il virus rialza la testa: i numeri risalgono, ci sono un milione di contagiati

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Dario Martini
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Il virus rialzala testa, almeno per quanto riguarda i contagi. Mentre restano stabili i ricoveri e diminuiscono ancora i decessi. È in questo quadro che il governo si appresta a presentare il decreto sull'allentamento delle restrizioni che scatterà dal primo aprile. L'esecutivo ha sempre detto che le misure saranno calibrate sull'andamento della pandemia. La fine dello stato d'emergenza il 31 marzo non è in discussione.

Tra l'altro, è al vaglio l'ipotesi di dire addio a qualunque tipo di green pass (rafforzato e base) per l'accesso ai luoghi al chiuso a partire dal primo maggio. Ciò che salta subito all'occhio leggendo il bollettino diffuso ieri dal ministero della Salute è il dato degli attualmente positivi: 999.504. Un numero molto vicino alla soglia psicologica del milione.

Negli ultimi giorni c'era stata una flessione, ma siamo subito tornati ai livelli dell'inizio della scorsa settimana (lunedì 7 marzo erano 1.008.360). La rilevazione di ieri, rispetto a sabato, fa registrare un incremento di 13.882 casi. I contagiati nelle ultime 24 ore sono 48.886 (il giorno prima erano 53.825), a fronte di 330.028 tamponi effettuati. Basti pensare che lo stesso giorno di una settimana fa erano 35.057. La regione con il maggior numero di casi nelle ultime 24 ore è il Lazio (6.487), poi viene la Campania (5.190), la Sicilia (4.803), la Lombardia (4.791) e la Puglia (4.422). Non siamo di certo ai livelli di dicembre e gennaio. Si tratta pur sempre di numeri contenuti. È per questo che l'infettivologo Matteo Bassetti predica calma: «Evitiamo di allarmare la gente dicendo che va tutto male, che i vaccini non funzionano più o parlando di quinta ondata di Covid perché salgono solo i tamponi positivi - scrive su Facebook Tamponi positivi non vuol dire avere malati e soprattutto non vuol dire avere malati gravi».

Allora cosa sta accadendo? Lo stesso Bassetti si pone la domanda: «Siamo all'inizio della quinta ondata?». Risposta: «Negli ultimi giorni c'è stato un aumento dei contagi legato soprattutto alla veloce circolazione virale tra i bambini tra i 5 e gli 11 anni e al fatto che si fanno molti più tamponi mirati. Le persone contagiate però non stanno male e non vanno negli ospedali, ma stanno a casa con una forma simil-influenzale. La situazione negli ospedali non desta alcuna preoccupazione, con una discesa che continua ormai da quattro settimane consecutive. Quindi vanno evitati allarmismi continuando con il programma di vaccinare che ancora non lo ha fatto e chi deve ancora fare la terza dose, oltre che eliminare presto il green pass per tutto divenuto anacronistico e improduttivo (per i vaccini)». Proprio sul fronte dei vaccini nell'ultima settimana sono state fatte 479mila iniezioni. Sono 4.641.064 gli italiani dai 5 anni in su senza ancora una dose anti-Covid. 

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