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Trieste, la Finanza congela il terzo yacht agli oligarchi russi: "Sailing Yacht A" di Melnichenko vale mezzo miliardo

Valeria Di Corrado
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La Guardia di Finanza ha «congelato» la barca a vela più grande del mondo, del valore di circa 530 milioni di euro, in base alle sanzioni imposte dall’Unione europea contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina.

Come già anticipato da Il Tempo giovedì 10 marzo, «Sailing Yacht A» da metà gennaio è in rimessaggio dentro l’arsenale del porto di Trieste e i finanzieri del nucleo speciale di Polizia valutaria in serata sono saliti a bordo per dare esecuzione al provvedimento di "congelamento" dei beni dell’industriale russo Andrey Melnichenko (classe ’72), che da mercoledì è stato incluso, insieme ad altri 13 suoi connazionali, nella black-list del Consiglio dell'Ue che conta 862 persone fisiche e 53 persone giuridiche. Melnichenko è il proprietario del gruppo EuroChem produttore di fertilizzanti e dell’impresa carbonifera Suek.

Costruito nel 2017 nei cantieri di Nobiskrug, in Germania, il panfilo (che naviga sotto bandiera del Regno Unito) è lungo 142 metri, ha un albero maestro di 90 metri e la parte emersa alta come un palazzo di 8 piani. Ospita al suo interno una grande piscina e un osservatorio subacqueo, mentre uno dei ponti è attrezzato per l’atterraggio degli elicotteri.  È il terzo yacht requisito finora dallo Stato italiano agli oligarchi russi, dopo quello di 52 metri e del valore di 50 milioni di euro ormeggiato nel Portosole di Sanremo, appartenente al magnate Gennady Timchenko, congelato una settimana fa insieme al panfil0 di oltre 60 metri e del valore di 65 milioni di euro ormeggiato nel porto di Imperia e appartenente all'oligarca Alexey Mordashov.

Il proprietario della barca a vela più grande del mondo è finito nella lista nera perché «opera pertanto in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione russa, responsabile dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina. Il 24 febbraio 2022, all’indomani delle fasi iniziali dell’aggressione russa contro l’Ucraina, Andrey Melnichenko ha incontrato, insieme a 36 imprenditori, il presidente Vladimir Putin e altri membri del governo russo per discutere dell’impatto della linea d’azione alla luce delle sanzioni occidentali». Il regolamento UE n. 269/2014 (stilato dopo l’occupazione russa della Crimea), in base al quale l'Italia sta eseguendo i congelamenti dei beni dei magnati "listati" prevede «misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina». Il regolamento è «obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri».

 

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