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Dopo la pandemia è boom di telefonate ai medici per lo stress da guerra

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La guerra in Ucraina fa crescere l’ansia e lo stress degli italiani. Condizioni che «spesso si manifestano con l’amplificazione di alcuni sintomi, anche lievi, che però vengono percepiti come pericolosi. Insonnia, mal di testa, mal di stomaco che preoccupano più del dovuto e per i quali riceviamo, dall’inizio del conflitto, una valanga di telefonate dai pazienti, mentre ancora la pressione legata ai contagi Covid resta elevata». Lo spiega all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici medicina generale (Fimmg).

 

«La situazione internazionale, dopo i 2 terribili anni di pandemia, sta facendo crescere l’ansia a livello generale - rileva Scotti - e questo lo vediamo anche nei comportamenti: ho notizie di pazienti che stanno facendo scorta di pasta per timori di carenze di grano legate al conflitto. Questo è indicativo: dalla pandemia alla guerra c’è un iter di sofferenza dei pazienti che trovano un punto di riferimento nel medico di famiglia che, conoscendo il paziente da tempo, ha anche una maggiore possibilità di valutare meglio, con più elementi, l’eventuale disagio».

«Noi, all’interno delle comunità, rappresentiamo un "approdo" sociale, psicologico e medico da sempre», ha concluso il segretario Fimmg sottolineando che, in tema di disagio, «abbiamo visto questi problemi in tutte le fasce di popolazione e in tutte le età. Siamo di fronte ad una situazione di "ansia sanitaria" generalizzata».

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