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"La minaccia atomica è concreta" Alessandro Marrone (IAI) rivela il piano di Putin sull'Ucraina, Occidente al bivio

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Quello dell'atomica non è solo uno spauracchio agitato da Vladimir Putin per mettere paura all'Occidente. Alessandro Marrone dello IAI Istituto Affari Internazionali, martedì 1 marzo interviene a Otto e mezzo, il programma condotto da Lillu Gruber su La7, e analizza la situazione della guerra in Ucraina alla fine del sesto giorno di conflitto armato. 

 

La minaccia nucleare russa è "concreta" ed è stata "così presa seriamente che Nord America ed Europa hanno deciso, tramite la Nato, di non intervenire direttamente in Ucraina a difesa delle legittime" rivendicazioni di Kiev "proprio per evitare un'escalation avrebbe coinvolto i paesi membri della Nato dell'Unione europea", afferma l'analista. Un mancato intervento finalizzato a "proteggere l'Occidente" che però ha lasciato "soli gli ucraini contro l'avanzata russa". 

 

La situazione è grave, il dialogo tra Kiev e Mosca non avviene ai massimi livelli, segno che le trattative non possono decollare. L'Ucraina, anzi, ha inviato a trattare il ministro della Difesa mentre Mosca esponenti di secondo piano, segno che la Russia "in questa fase credo che punti a guadagnare tempo a livello diplomatico per avanzare a livello militare e porre l'Occidente di fronte al fatto compiuto come ha fatto in passato", è l'analisi di Marrone. 

 

Lo scenario dei prossimi giorni è drammatico, la Russia ha colpito duro le difese ani aeree di Kiev e la resistenza ucraina sarà via terra, con un "combattimento urbano nelle periferie della città che vedrà impegnati l'esercito ucraino, la Guardia Nazionale e i civili che si sono arruolati in questi giorni che cercheranno di rallentare e ostacolare l'avanzata russa, con un mix di difesa convenzionale e guerriglia". Il conflitto è destinato a diventare ancora più sanguinoso. 

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